Lo ha detto veramente. Ai microfoni della Gazzetta di Bologna durante la presentazione della candidata leghista, Lucia Borgonzoni, a presidente della Regione Emilia-Romagna, Matteo Salvini (mentre scattava selfie con i suoi fan) ha dichiarato apertamente: «La canapa light con il THC sotto lo 0,5 per cento è droga». Non è tornato, dunque, indietro sui suoi passi l’ex ministro dell’Interno nella sua propaganda contro le infiorescenze di canapa con il principio psicotropo (THC) sotto i limiti di legge e che si vendono lecitamente in migliaia di negozi in tutta Italia.
Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione lo scorso maggio hanno vietato sì la vendita dei prodotti derivati della canapa ma solo se abbiano un’efficacia drogante. Questa espressione (efficacia drogante) però le Sezioni Unite non l’hanno definita. Per capire di cosa si tratta, dunque, è necessario fare riferimento alla letteratura scientifica e giurisprudenziale. «La canapa con THC sotto lo 0,5 per cento non è droga. Salvini si informi meglio e studi. Il senatore leghista ignora che tale limite è sancito da studi tossicologici (autori come Lodi o Gessa o Froldi) recepiti dalla giurisprudenza sin dal 1989. Non si può invocare a smentita le Sezioni Unite recenti perché esse hanno dimostrato di non conoscere adeguatamente il tema e comunque non hanno fornito un chiarimento in ordine al concetto di principio attivo drogante», bacchetta l’avvocato che si occupa di canapa cosiddetta light, Carlo Alberto Zaina.
Inoltre, l’ex ministro dice di essere contro le droghe, ma sui social gli fanno notare che l’alcol dà dipendenza. Il riferimento va ai vari beveroni di cocktail che Salvini ha sfoggiato diverse volte, come, per esempio al Papeete Beach di Milano Marittima la scorsa estate.
Della stessa opinione di Zaina lo è un altro avvocato del settore, Giacomo Bulleri: «Credo che il dato giuridico non possa prescindere dalle evidenze scientifiche secondo cui, da molti anni la tossicologia forense ha indicato lo 0,5% di THC quale soglia per determinare efficacia psicotropa. Lo stesso ministero dell’Interno (quando ancora era ministro Salvini) aveva confermato la soglia dello 0,5% per l’efficacia drogante citando la tossicologia forense (analoghe conclusioni si potevano leggere nella circolare del ministero dell’Interno del 31.07.2018)».
Salvini, dunque, avrà anche smesso di fumare (come si sente nel video) perché contrario alle droghe, ma avrà anche smesso di leggere, sempre che lo abbia fatto, le circolari del suo stesso ex ministero.