Sabato il rappresentante a Bologna di Fratelli d’Italia, Galeazzo Bignami, ha pubblicato un video sulla sua pagina Facebook che lo riprende mentre entra nei Giardini Margherita e cerca di cacciare da un luogo pubblico persone straniere perché “bivaccavano”. Ma con quale autorizzazione può permettersi di fare un’azione del genere?

Per un giorno ha creduto (nella sua testa) di essere un poliziotto, o un agente della Municipale o il sindaco dal pugno duro di Bologna. Poi si è svegliato è si è accorto che in realtà non è niente di tutto ciò. Galeazzo Bignami, rappresentante della destra bolognese del partito di Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) durante questo suo sogno di indossare una divisa da forze dell’ordine, 3 giorni fa è entrato realmente nei Giardini Margherita di Bologna e ha cominciato a voler pulire la città dai bivacchi delle persone straniere. Non avendo il potere, però, di usare la forza perché non è un poliziotto e non ha ricevuto alcun ordine né dal prefetto, nè dal questore, né dal sindaco, ha utilizzato la telecamera del suo cellulare come “arma”. È entrato nei Giardini Margherita e come un vero e proprio sceriffo nero pronto a una spedizione squadrista, ha preso il cellulare, ha pigiato sul tasto “registra video”, ha puntato la camera verso alcune persone straniere e si è messo a urlare contro di loro mentre erano nel prato: «Andate via, qui non si possono fare bivacchi, qui non si possono fare bivacchi. Mi spieghi perché ha il vino e la birra?», sbraita Bignami contro un uomo straniero mentre immagina che il suo cellulare sia (metaforicamente) un manganello. A parte che non si capisce chi abbia dato al “fratello” d’Italia l’autorizzazione a cacciare persone dal prato dei Giardini Margherita (e magari Bignami lo potrebbe spiegare visto che è un avvocato), perché prendersela con i bivacchi degli stranieri? Perché non prendersela con i bivacchi di tutti? Se proprio gli danno fastidio questi famosi “bivacchi”. 

Date le urla indirizzate solo verso di loro, quelle persone straniere aggredite verbalmente dal 45enne della destra bolognese, lo hanno subito chiamato “razzista”. Se Galeazzo Bignami sia razzista o no non è dato saperlo, ma di certo si sa che, affinché non voglia essere chiamato e considerato tale, dovrebbe fare una cosa: dovrebbe indirizzare i suoi raid anche verso persone italiane che bivaccano. Non si vuole credere che Bignami vada appositamente fino ai Giardini per prendersela solo con gli stranieri. Anche perché il cosiddetto bivacco non è una cosa solo da neri. Restare sul prato con birra e vino è qualcosa che fanno un po’ tutti. Belli e brutti. Italiani e stranieri.  

 

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