L’Azienda Servizi alla Persona della città di Bologna ha ricevuto il premio “Welcome Working for Refugee Integration” dall’Agenzia ONU per i rifugiati.
Si è saputa ben contraddistinguere nell’inserimento professionale sul territorio dei rifugiati. È la motivazione con cui l’agenzia ONU per i rifugiati (UNHCR) ha assegnato oggi all’ASP (Azienda Servizi alla Persona) della città di Bologna il premio “Welcome-Working for Refugee Integration”, arrivato alla terza edizione e promosso dall’Alto Comitato per i rifugiati delle Nazioni Unite. Un premio creato per promuovere le realtà di inclusione dei rifugiati in Italia.
L’ASP Città di Bologna si impegna da anni aiutando i rifugiati e richiedenti asilo nell’inserimento lavorativo e nella riqualificazione professionale, progettando e gestendo percorsi di integrazione nell’ambito lavorativo. La convinzione dell’Azienda Servizi alla Persona è quella che includere e rendere autonomi i rifugiati, a partire dal lavoro gli restituisca dignità individuale e la necessaria autonomia economica. Con l’assegnazione di questi premi, assegnati sia ad aziende che a cooperative, onlus e fondazioni, l’UNHCR ha voluto certificare il contributo degli enti vincitori ad una società più inclusiva nei confronti di chi è stato costretto a fuggire da guerre, violenze e persecuzioni.
«Un percorso particolarmente rodato, che tra mille difficoltà e incertezze ha permesso di creare progetti di accompagnamento al lavoro per 830 persone (784 del progetto “ordinari” e 46 del progetto “vulnerabili”) provenienti prevalentemente dalle martoriate zone dell’Africa e con un’età media tra i 18 e i 24 anni», ha affermato Rosanna Favato, l’Amministratrice Unica di ASP.
Lo stretto legame con la rete territoriale di ASP, gli consente di sviluppare progetti che prevengano il coinvolgimento dei migranti in circuiti di illegalità e sfruttamento e che al contempo mirino ad una riqualificazione professionale che offra maggiori opportunità durante il percorso di integrazione. Inoltre, ASP opera al fine di incrociare il fabbisogno territoriale con lo sviluppo di competenze per i rifugiati, in modo che possano rispondere adeguatamente alla domanda specifica di lavoro sul territorio.
