Educazione e pratiche inclusive, l’Alma Mater di Bologna collaborerà con una scuola Montessoriana di Belluno appena ristrutturata

Il dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna si concentrerà, nell’ambito del progetto R.I.C.E. sugli aspetti pedagogici ed educativi, cercando di recuperare, in ambito moderno, il senso della scuola Montessoriana della città veneta.

Inizierà a settembre la collaborazione tra l’Università di Bologna e la neo-ristrutturata scuola elementare “Aristide Gabelli” di Belluno nell’ambito del progetto R.I.C.E. (Rete Internazionale Città Educative) tramite cui il dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Alma Mater si concentrerà, a partire dall’inizio del nuovo anno scolastico, sugli aspetti pedagogici ed educativi, cercando di recuperare, in ambito moderno, il senso della scuola Montessoriana della città veneta. Obiettivo del progetto R.I.C.E., è quello di promuovere pratiche co-educative, inclusive e di orientamento nei servizi educativi e scolastici, anche attraverso il coinvolgimento di inseganti e genitori. 

Con la firma della convezione ufficiale e del protocollo d’intesa, firmata nell’ottobre del 2019, Belluno entrava a far parte delle Città Educative, affiancata da innumerevoli località del panorama italiano ed internazionale, da Treviso a Bologna, fino alla Grecia, la Spagna e il Belgio, solo per citare alcuni casi.  

Il progetto rappresentava un’azione immateriale nell’ambito della rigenerazione della scuola Gabelli, che a fine maggio 2009, a causa di un cedimento del soffitto, aveva dovuto chiudere i battenti e spostare i 300 studenti in una struttura costruita appositamente. La scuola inaugurata nel 1934 dalla sua promotrice, Pierina Boranga, insegnante e scrittrice bellunese, nota per il suo impegno e la dedizione nel dare ai giovani un’educazione adeguata, veniva considerata all’epoca della sua costruzione, un vanto nazionale per la modernità della struttura e per il nuovo tipo di didattica ispirata all’opera di Giuseppina Pizzigoni. 

La scommessa del sindaco, Jacopo Massaro, è cominciata 10 anni fa, e in pochi ci credevano, ma i lavori di ricostruzione sono stati avviati a fine ottobre 2019 e finalmente qualche giorno fa il primo cittadino, ne ha annunciato la conclusione, spiegando le migliorie e le nuove funzioni che saranno gestite nell’edificio, tra cui l’asilo Cairoli, l’associazione dei cittadini che sostengono le Gabelli e appunto la sede del progetto R.I.C.E. Tale opera, spiega Massaro in un post su Facebook, è stata possibile grazie a i 18 milioni di euro ricevuti dallo stato, con i quali sono state rivitalizzati anche altri ambienti cittadini, e grazie al lavoro dall’architetto Mario Cucinella e degli ingegneri Stefano Secchi e Ludovico De Lotto. 

 

foto: fondo ambiente

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