Aule precarie al Campus di Ravenna dopo crollo intonaco e lavori per il ripristino, protestano gli studenti

Da oltre un mese gli studenti e le studentesse del Campus di Ravenna dell’Università di Bologna si trovano costretti a seguire le lezioni per terra o, addirittura, a non seguirle affatto, lasciando le aule perché non ci sono posti. È la situazione che persiste dal 22 febbraio scorso, quando sono crollati dei pezzi di intonaco dal soffitto del primo piano del dipartimento di Giurisprudenza della sede ravennate dell’Alma Mater in via Oberdan 1. Gli studenti sono stati fatti evacuare e da allora il primo piano è stato chiuso per quasi trenta giorni per lavori. Da qui, una gestione caotica delle lezioni, con aule di fortuna spesso non idonee a contenere tutti gli studenti, alcuni dei quali hanno deciso di sedersi per terra uno a fianco all’altro. Altri invece, vedendo venire meno il rispetto delle norme di sicurezza, hanno pensato di non frequentare e abbandonare l’aula.

A seguito di questa situazione per la prima volta nella storia del Campus di Ravenna, iniziata nei primi anni 2000 con il Progetto Multicampus, vengono indette assemblee studentesche e assemblee straordinarie di confronto con il Consiglio di Campus per informare gli studenti e le studentesse sulle motivazioni della chiusura delle strutture. Un confronto che, però, ha fatto emergere ulteriori problemi, tra cui la chiusura a gennaio dell’unico punto ristoro di Palazzo Corradini, dipartimento di Beni Culturali in via A. Mariani 5, e a marzo la chiusura per lavori a tempo indeterminato della biblioteca di Campus, l’unica che restava aperta fino a mezzanotte, sempre nel Palazzo Corradini.

Con cantieri aperti nella maggioranza dei Dipartimenti, gli studenti e le studentesse rivendicano il proprio diritto allo studio e lo scorso 25 marzo hanno chiesto soluzioni immediate, ma il Consiglio di Campus a oggi promette soluzioni solo entro ottobre 2024.

I rappresentanti degli studenti insistono per un nuovo incontro, previsto per l’11 aprile. Gli studenti dell’Università di Bologna della sede di Ravenna si ritrovano senza aule studio, punti ristoro e biblioteche, insomma, senza i servizi che nelle altri sedi dell’Emilia-Romagna vengono garantiti, e viene quindi da chiedersi, esistono davvero campus di serie A e campus di serie B?

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