Quello in piazza Nettuno è uno dei 15 defibrillatori che saranno collocati in punti nevralgici della città nel giro di tre anni, grazie alla generosità di due onlus bolognesi.

Da domani ci sarà un defibrillatore tra piazza Nettuno e via Rizzoli, utilizzabile da chiunque, 24 ore su 24, per intervenire in caso di arresto cardiaco. È il primo dei quindici defibrillatori semi-automatici esterni (DAE) donati alla città dalle associazioni di volontariato Piccoli Grandi Cuori Onlus e Pubblica Assistenza Città di Bologna Onlus, nel corso del progetto “Bologna città cardioprotetta”.  

Salvare una vita è davvero alla portata di tutti, non abbiate paura di aiutare il prossimo», ha dichiarato Paola Montanari, presidente dell’associazione Piccoli Grandi Cuori. In occidente, le malattie cardio-vascolari sono la prima causa di morte, che spesso arriva in modo fulmineo e inaspettato. Un defibrillatore, allora, può fare la differenza tra la vita e la morte, aumentare le possibilità di sopravvivenza fino al 50%. Serve però qualcuno che non abbia paura di mettere in funzione l’apparecchio e di intervenire. 

Infatti, oltre alla installazione e manutenzione dei defibrillatori, a carico delle due associazioni per i prossimi otto anni, anche grazie alla sponsorizzazione del gruppo dei supermercati Pam, il progetto si propone di sensibilizzare la comunità tutta, e non solo medici e infermieri, su quanto sia importante reagire prontamente in caso di emergenza. A questo scopo, si sono già tenuti e continueranno a tenersi corsi di formazione sulla rianimazione cardio-polmonare organizzati dalla Pubblica Assistenza Città di Bologna Onlus, ed aperti a tutta la cittadinanza. Esiste anche una app, DAE RespondER, tramite cui il 118 dell’Emilia-Romagna può condividere le richieste di soccorso per arresto cardiaco anche con i soccorritori volontari che hanno aderito all’iniziativa, e che si trovano nel raggio di 5 km.  

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