Riders, protesta di fronte al Mc Donald’s e piattaforma Deliveroo bloccata per due ore

Portapizze di tutto il mondo unitevi! Ieri sera i ciclofattorini bolognesi dipendenti di Deliveroo, piattaforma online di consegna a domicilio, hanno presidiato il McDonald di via Indipendenza per protestare contro le condizioni ingiuste del loro lavoro imposte dal sito. Da qui è partito poi un corteo per le vie del centro. 

Questo non è il primo né l’ultimo corteo organizzato dal sindacato Riders Union, nato con il fine di ottimizzare la qualità del lavoro dei fattorini delle piattaforme di “food delivery” (Just EatDeliveroo ed ora pure McDonald’s). Questo momentaneo sciopero è riuscito a fermare la piattaforma per due ore. 

Da sempre i “riders” avevano chiesto un adeguamento dello stipendio orario e delle normative sulla sicurezza e un passo avanti era stato fatto grazie alla “Carta dei diritti fondamentali dei lavoratori digitali nel contesto urbano”. Il documento avrebbe dovuto aprire la strada per un dialogo tra le categorie coinvolte ma non si è rivelato particolarmente utile. Purtroppo l’inadeguatezza del documento, l’indecisione del governo e l’atteggiamento di chiusura del sito hanno accresciuto la rabbia dei dipendenti che lo scorso 10 febbraio hanno imbastito il primo sciopero. Con la compagnia sorda alle lamentele dei dipendenti, la situazione è degenerata quando un dipendente Deliveroo romano è stato investito da un pirata della strada. Questo, sommato ai soli 5 euro l’ora e le inadeguate o inesistenti polizze assicurative, ha portato i ciclofattorini a protestare.  

«È inaccettabile che invece dei diritti ci arrivino notizie come quella di Marc. Il business delle piattaforme non può continuare a svolgersi sulla pelle dei lavoratori. Deliveroo deve negoziare con i suoi “riders”. Fino a quando le giuste rivendicazioni non verranno accolte, ci saranno altri scioperi»,  si legge nella pagina Facebook ufficiale di Riders Union Bologna.

Intanto il ministro del Lavoro grillino, Luigi Di Maioha affermato «Noi stiamo lavorando a far sì che i riders abbiano le stesse tutele del lavoro subordinato» e promette che ci saranno soglie di diritti minimi fondamentali anche per loro come per tutti i lavoratori italiani. 

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