Minacce e violenze verso la compagna fino a romperle la spalla, 41enne non potrà avvicinarsi a lei

«Ti sfondo il cranio! Ti prendo a calci in faccia!» Minacce, ma anche violenze fisiche per toglierle il telefonino dalle mani procurandole una distorsione alla spalla.

Così geloso tanto che ha clonato la messaggistica telefonica della compagna, impiegata sulla trentina, sostenendo di essere stato tradito e in un’occasione, trovando una conversazione sospetta che la stessa aveva avuto con un amico, le ha stretto violentemente il braccio per poi rompere il telefono. Una relazione tossica andata avanti per anni era destinata a terminare nel peggiore dei modi, come accaduto la sera del 25 settembre scorso, quando, l’uomo, 41enne italiano, infastidito dalla donna che era tornata casa in ritardo, dopo averla spaventata con le solite minacce del tipo: “Ti sfondo il cranio! Ti prendo a calci in faccia!”, l’aggrediva fisicamente per toglierle il telefonino dalle mani e così facendo le procurava una distorsione alla spalla, giudicata guaribile in dieci giorni dai sanitari del 118.

Resasi conto che la situazione stava diventando pericolosa, la donna si è rivolta ai carabinieri di Castenaso che hanno attivato subito il cosiddetto “Codice Rosso”, in attesa degli sviluppi giudiziari che hanno portato all’emissione della misura cautelare.  

Il 41enne ha ricevuto dal giudice un’ordinanza applicativa della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla compagna ed è ora indagato per maltrattamenti contro familiari o conviventi, accesso abusivo a un sistema informatico o telematico, violenza privata e lesione personale aggravata.  

Il provvedimento, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica di Bologna, nasce dalla querela della donna che ha riferito che la relazione era cominciata male da subito e si era deteriorata dopo un anno, con la nascita del figlio che lui non desiderava, sostenendo di essere stato “incastrato” e disinteressandosi anche alla gestione del neonat

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