Migranti Bologna, sovraffollamento al centro di accoglienza e ora anche i contagi: «Non ci hanno ascoltato»

«Il contagio verificatosi alla Bartolini dimostra che per i migranti che abitano nel centro di accoglienza di via Mattei di Bologna non esiste alcun pacifico ritorno alla normalità. Come durante i giorni più duri della pandemia, centinaia di migranti sono ammassati in camere sovraffollate senza alcun rispetto per le misure di prevenzione del contagio. Alcuni di loro pare fossero risultati positivi al tampone». Sono le parole di preoccupazione espresse oggi dal collettivo politico Coordinamento Migranti di Bologna in seguito ai casi di positività al coronavirus trovati per alcuni migranti che sono ospiti al centro di accoglienza. È probabile che i contagi siano legati al focolaio che ha interessato l’azienda di logistica Bartolini. Alcuni dei migranti lavorano proprio per la sede bolognese del corriere espresso. Per i migranti, oltre il danno la beffa, insomma. Non bastavano le condizioni di sovraffollamento dentro il centro. Sono arrivati anche i contagi del covid-19. I migranti del collettivo che vivono al Mattei da mesi denunciano le condizioni all’interno del centro di accoglienza e hanno anche girato un video in cui mostrano la situazione e le condizioni di lavoro nei magazzini della logistica dove lavorano molti dei migranti del centro con contratti a chiamata. 

Durante la pandemia gli ospiti del centro Mattei, il Coordinamento Migranti, le comunità di richiedenti asilo e altre associazioni bolognesi hanno denunciato con numerosi comunicati le condizioni dei centri di accoglienza, chiedendone la chiusura immediata e il trasferimento degli ospiti in case. «Le istituzioni hanno risposto con chiacchiere e vane promesse, rifiutandosi di prendere qualsiasi provvedimento. La Bartolini è ancora aperta e la salute dei migranti è affidata al caso, mentre i profitti della logistica bolognese sono al sicuro», dice il collettivo. 

Dopo mesi di denunce e di indifferenza di Prefettura, Comune e Regione, nel primo pomeriggio di ieri sono stati predisposti i tamponi per tutti le e i migranti del centro di accoglienza Mattei. «Noi lo chiedevamo da mesi, insieme alla chiusura del centro Mattei e il trasferimento delle e dei migranti in appartamenti sicuri. Per arrivare ai controlli sanitari, ci sono voluti 8 contagi certi, collegati al focolaio della Bartolini. Il contagio mostra d’altronde come l’accoglienza sia il bacino dello sfruttamento della logistica, nonostante il sindaco di Bologna, Virginio Merola, continui a ignorare il problema e assieme al dipartimento di sanità pensino di risolvere il problema informando le comunità migranti. Per Comune e Regione i responsabili sarebbero i migranti poco informati sulle misure di prevenzione. Eppure, proprio quei e quelle migranti sono stati i primi a denunciare le pessime condizioni di assembramento forzato tanto nel Mattei quanto sui luoghi di lavoro e nei magazzini. Noi invece riteniamo responsabili di ognuno di questi contagi le istituzioni e i padroni che hanno atteso in silenzio la diffusione del virus», incalza il Coordinamento migranti di Bologna. 

Foto: dalla pagina Facebook Coordinamento Migranti Bologna

 

 

 

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