Contributi affitto in Emilia-Romagna, si amplia la platea dei benificiari 

Per una proposta delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, la platea dei soggetti interessai ai contributi, riguarderà non solo chi è residente in Emilia-Romagna ma anche chi in regione studia, ha un contratto di lavoro e un domicilio. 

«Apprezziamo la scelta della Regione Emilia-Romagna di recepire la nostra proposta di ampliare la platea dei soggetti interessai ai contributi che riguarderà non solo chi è residente ma chi in questa regione studia, ha un contratto di lavoro e un domicilio». Sono le parole di Cgil, Cisl e Uil, del sindacato Unitario Inquilini e assegnatari  Sunia Emilia-Romagna e dell’associazione di promozione sociale Uniat riguardo la scelta di ampliare la platea per i contributi per l’affitto stanziati dalla Regione Emilia-Romagna, come aiuto concreto dopo l’emergenza Coronavirus (un pacchetto complessivo di quasi 15 milioni di euro). «Siamo soddisfatti per il confronto e per il positivo risultato raggiunto con la vice presidente della Regione Elly Schlein, che ha sposato le principali linee di azione avanzate nei giorni scorsi dai sindacati confederali regionali e dai sindacati degli inquilini, e che rispondono alle esigenze di chi si ritrova in difficoltà a pagare l’affitto mensile», dicono le organizzazioni sindacali. 

Secondo i sindacati, la Sunia Emilia-Romagna e l’Uniat, «tutte le lavoratrici e i lavoratori che hanno visto diminuire il loro reddito in queste settimane devono poter continuare a vivere nelle loro abitazioni, così come tutte le studentesse e gli studenti fuori sede hanno il diritto a continuare a studiare in una regione che, attraverso le sue eccellenze universitarie, ha da sempre messo al centro i saperi e la conoscenza». 

Inoltre, «riteniamo appropriata la scelta di privilegiare la stipula di nuovi contratti a canone concordato al fine di prevenire sfratti causati da morosità incolpevole proprio per effetto di questa emergenza sanitaria». 

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