Vestiti e opere d’arte in vetrina, la boutique Ambrosi si rifà il look dopo il coronavirus 

Invece dei soliti manichini in vetrina, ci saranno opere d’arte. È l’idea di Luigi Ambrosi, titolare del suo negozio di abbigliamento da uomo in via Lame, che ha deciso di stupire ed emozionare i suoi clienti, o chi semplicemente passeggia in centro a Bologna, con la bellezza dell’arte dopo il periodo grigio dovuto al coronavirus. Abbinare l’arte all’abbigliamento è un sogno che Ambrosi ha in mente da oltre 15 anni e che si realizza oggi nel 2020. È stata sempre un’idea fissa, una sua mania per mostrare la bellezza del patrimonio artistico italiano e non solo che molte persone non conoscono. «Il coronavirus mi ha dato la spinta per realizzare questo mio progetto perché ho avuto più tempo per pensare e per realizzare questo sogno. Vorrei proseguire e spero che si capisca cosa significa essere un piccolo collezionista di opere d’arte», dice Ambrosi.

Il proprietario del negozio è un amatore, più che un collezionista. «Io colleziono solo ciò che piace a me. Il mio obiettivo è far diventare la mia vetrina un occhio il cui centro sia l’arte. Ho molte idee e ho deciso di inaugurare questo progetto con 2 opere di uno dei miei artisti preferiti Armand Pierre Fernandez, detto Arman», racconta Ambrosi. Due delle opere del pittore e scultore francese, che raffigurano un violino e dei sassofoni in bronzo, fanno da allestimento principale della vetrina amalgamandosi con i capi di abbigliamento da uomo in vendita. L’arte che ha in mente di esporre sarà sempre arte contemporanea, come ad esempio i piccoli oggetti di uso quotidiano dimenticati in un cassetto o in una vetrinetta.

E per lui è solo l’inizio. «Spero che il mio progetto sia recepito, ma mi rende felice anche solo sapere che ho realizzato questo mio sogno in un periodo bruttissimo come questo», racconta Ambrosi. Si parte da una sua idea, ma altri potranno aiutarlo prestandogli opere artistiche da esporre in vetrina. «Sono aperto a qualsiasi forma d’arte, anche opere di street art perché questa non è sempre vista in modo positivo. Spesso è associata a giovani delinquenti che dipingono treni o muri, ma io vorrei sfatare questo pregiudizio. Tra questi artisti, cosiddetti writers, ne conosco uno che, pur avendo una certa età, insegue ancora la sua passione disegnando e colorando i vagoni dei treni. Ed è proprio questo che bisogna far capire ai giovani d’oggi: non smettere di inseguire i propri sogni», sottolinea Luigi Ambrosi. 

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