Il Coronavirus pesa di più sulle spalle delle donne

Donne più povere di prima con lavori precari e con maggior carico del lavoro di cura dei propri cari. È il sunto dei risultati di un’indagine dell’Associazione Orlando – Centro delle Donne di Bologna sulle ricadute economiche e sociali dell’emergenza Covid19 per le donne e gli uomini in Italia. Attraverso un questionario online, a cui hanno risposto 4 mila persone e pubblicato sul sito dell’associazione www.women.it, Orlando ha rilevato dati inerenti alle condizioni abitative, familiari, lavorative e al lavoro di cura, fondamentali per misurare e valutare i diversi impatti di questa crisi fra il 26 marzo e il 14 aprile 2020. «Abbiamo avuto purtroppo conferma dalle risposte di coloro che hanno partecipato che l’impatto di questa emergenza ha colpito, in alcuni casi in maniera drammatica, le vite, gli affetti e il lavoro. Una evidenza preoccupante è determinata dal fatto che le donne nella fascia d’età compresa tra i 18 e 60 dichiarano di avere redditi inferiori ai 25.000 euro annui (il 46% percepisce meno di 15.000 euro l’anno). Una condizione di povertà economica già nota e marcata prima dell’emergenza, situazione aggravata peraltro dal dato costituito da un 88% che non riceve nessun supporto statale come, ad esempio, legge 104, bonus bebè, reddito di cittadinanza», dice Giulia Sudano, presidente dell’Associazione Orlando. 

La maggior parte delle risposte proviene dal mondo femminile (88%) e il 34% (1342) delle risposte totali sono state redatte da partecipanti residenti a Bologna, mentre il restante 65% da partecipanti di altri Comuni del Nord, centro, Sud Italia. Il questionario ha registrato anche che per il 60% si è determinato un aumento del carico di lavoro domestico sia per l’accudimento di figli, degli anziani in casa, persone non autosufficienti, sia per le attività quotidiane di lavoro casalingo (spesa, preparazione pasti, pulizie di casa, lavatrici, stirare) e che per coloro che condividono la casa con altre persone.

Questi e altri dati rilevato con il sondaggio verranno diffusi e discussi in un incontro il 27 maggio alle 18,30 dall’Associazione Orlando insieme a Marilena Pillati, consigliera regionale dell’Emilia-Romagna, Valentina Bazzarin (ricercatrice, analista Digitalfems), Silvia Taviani (Policy&Law Programme Coordinator, Save the Children), Sara Martelli (attivista Pro-choice – rete italiana contraccezione aborto). L’incontro sarà in diretta sulla pagina facebook del Centro delle Donne di Bologna.

I dati anonimizzati e in formato aperto, ri-utilizzabili, citando la ricerca e la fonte, saranno messi a disposizione sul repository internazionale Genderdatalab (https://genderdatalab.thedata.place/) gestito dalla ONG Catalana Digital Fems (http://www.digitalfems.org/).

 

Foto: Ansa

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