Università di Bologna prima in Italia per la Reputazione accademica

l’Alma Mater ottiene il primo posto in Italia (davanti a Sapienza Università di Roma, Politecnico di Milano e Università di Padova) e il 73° al mondo.

Nella nuova edizione della classifica QS World University Rankings, l’Università di Bologna ottiene la posizione 154 a livello mondiale, guadagnando 13 posti rispetto allo scorso anno. Nella Reputazione accademica, l’Alma Mater ottiene il primo posto in Italia e il 73° al mondo. Il ranking QS – giunto alla sua ventesima edizione – ha introdotto quest’anno importanti modifiche metodologiche, con l’ingresso di nuovi indicatori e una crescente integrazione con le altre rilevazioni QS. L’Università di Bologna si conferma nel miglior 1% fra gli oltre 26 mila atenei al mondo, migliorando con una crescita costante il proprio posizionamento globale dal 2017. 

Dal 2014 l’Ateneo ha migliorato la propria performance scalando 34 posizioni nella classifica. Confermati anche gli ottimi risultati rispetto alla Reputazione Accademica, l’indicatore più rilevante del ranking (compone il 30% del risultato finale), basato sulle valutazioni di oltre 144.000 accademici: l’Alma Mater ottiene il primo posto in Italia (davanti a Sapienza Università di Roma, Politecnico di Milano e Università di Padova) e il 73° al mondo. Tra i nuovi indicatori introdotti spicca invece quello legato al Networking Internazionale della Ricerca, rispetto al quale l’Ateneo ottiene il 75° posto a livello mondiale. 

«Siamo soddisfatti di un risultato che conferma l’eccellenza dell’Alma Mater e premia l’impegno di tante colleghe e colleghi», commenta il Rettore Giovanni Molari. «Sappiamo che i ranking internazionali offrono, ciascuno dalla sua specifica prospettiva, una visione inevitabilmente parziale della qualità scientifica e didattica degli Atenei. Ma ci conforta e ci motiva constatare che l’Alma Mater dà ottima prova di sé di fronte a tutti i criteri. Per quanto concerne la rilevazione QS, essere i primi in Italia per reputazione accademica è motivo di particolare orgoglio, e non si deve certo ai nostri 935 anni di storia, ma al contributo generoso di tutta la nostra comunità, nella ricerca, nella didattica, nei servizi: un contributo quotidiano che rinnova la nostra storia e dice tutto il nostro slancio verso il futuro». 

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