Gli oggetti rubati venivano poi nascosti all’interno delle porte posteriori delle auto in uso agli arrestati, la cui apertura del vano era possibile solo attraverso una maniglia interna.
Si aggiravano nelle aree di servizio autostradali limitrofe alla città di Bologna o alla riviera romagnola, per eseguire furti sulle auto in sosta “aprendole” o sfondando i finestrini o mediante sofisticati strumenti elettronici o di effrazione. Gli oggetti rubati venivano poi nascosti all’interno delle porte posteriori delle auto in uso agli arrestati, la cui apertura del vano era possibile solo attraverso una maniglia interna del veicolo. A compiere i reati 5 persone, già note alla polizia, arrestati tra il 18, il 24 e il 30 giugno scorsi per plurimi furti di Notebook, tablet, smartphone, attrezzature, utensili e oggetti di pelletteria.
In totale si procedeva al sequestro di 25 oggetti, tutti restituiti ai legittimi proprietari, e dei tre veicoli in uso ai già menzionati.
