Luminarie via D’Azeglio, quest’anno omaggio a Cesare Cremonini

Dopo Lucio Dalla sarà il cantautore Cesare Cremonini a illuminare via d’Azeglio quest’anno. Un modo anche per celebrare i 20 anni di attività del cantante a cui Bologna ha dato i natali. Il testo della canzone, scelto dall’artista stesso, è quello di “Nessuno vuole essere Robin”, brano che nasce con l’intento di essere uno specchio della società di oggi. Dopo il successo dello scorso anno, con migliaia di persone che hanno ammirato, fotografato e intonato “L’anno che verrà” passando sotto le strofe illuminate della canzone di Lucio Dalla, questo Natale il “Consorzio dei commercianti di via d’Azeglio”, in accordo con il Comune di Bologna e la Fondazione Sant’Orsola e con il supporto di Live Nation (multinazionale organizzatrice di spettacoli dal vivo e di realizzazione di eventi musicali), ha scelto di proporre le luminarie a Cremonini. Saranno 30 e verranno montate nel tratto pedonale di via D’Azeglio, da Piazza Maggiore all’incrocio con le vie Farini e de’ Carbonesi.  

Non solo un’iniziativa di decoro e celebrazione ma anche di solidarietà. Anche quest’anno infatti verrà realizzato un progetto insieme alla Fondazione Sant’Orsola attraverso una campagna di raccolta fondi, mettendo all’asta le luminarie, e un evento benefico ancora in fase di ideazione. L’obiettivo è quello di sostenere ricerca e terapie di supporto ai pazienti oncologici e realizzare un progetto per portare i defibrillatori in tutte le scuole superiori di Bologna che ancora ne sono prive.  

Parlando dell’azione solidale il presidente del Consorzio di via D’Azeglio, Simone Dionisi, ha affermato: «L‘obiettivo principale è sempre stata la beneficenza e i risultati ottenuti in sinergia con la Fondazione Sant’Orsola sono stati magnifici. Quest’anno volevamo dare una continuità con il progetto iniziato creando un ponte virtuale tra due dei più iconici artisti che Bologna possieda. Cesare è un artista magnifico che lo stesso Lucio definì come suo erede». 

La Fondazione Sant’Orsola ha mosso i primi passi con l’asta delle luminarie, nel luglio scorso. «Quell’occasione ci ha dato la certezza che insieme possiamo far crescere il sogno di una città che non lascia da solo chi vive un momento di particolare fragilità e che trasforma il percorso in ospedale in un’occasione per risentire la forza dei valori e della comunità», ha commentato il presidente della Fondazione Giacomo Faldella. 

Il cantante bolognese si è mostrato entusiasta per la proposta: «Via D’Azeglio è la Bologna che amo. Quella da camminare, da respirare e da attraversare con il ghigno caratteristico dei bolognesi che sanno prendere a sberle la vita di tutti i giorni con la loro proverbiale ironia e quel pizzico di follia che li contraddistingue”. Ha poi concluso parlando della scelta della canzone: “Lucio diceva sempre di dargli retta, che l’impresa eccezionale è essere normale. In un mondo in cui molti si travestono da supereroi, Bologna resta orgogliosamente una città a misura di Robin, un approdo sicuro per tutti gli esseri umani».

 

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