L’ Antoniano di Bologna non accetta le condizioni del ministero e si ritira dai bandi CAS

«Le nuove condizioni poste dal ministero non ci consentono di continuare lo stesso servizio.  La dimensione umana delle persone accolte viene ridotta al semplice ruolo di “utenti”, e la dimensione sociale delle nostre organizzazioni al semplice ruolo di “gestori di spazi”». È la motivazione comunicata oggi con un comunicato con cui l’organizzazione non governativa Antoniano di Bologna ha deciso di ritirarsi dalla partecipazione ai bandi dei Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS) dei migranti richiedenti asilo e protezione internazionale. 

«Una scelta dovuta all’etica e alla professionalità», spiega l’Antoniano nel comunicato. Per la onlus bolognese, alla luce dei nuovi bandi dei CAS non si sarebbe più in grado di rispondere ai valori di una buona accoglienza e ai bisogni dei migranti attraverso professionalità specifiche di giovani e motivati lavoratori. Resta la volontà dell’Antoniano di accogliere le persone attraverso il sistema dello SPRAR (Sistema di Protezione per richiedenti asilo e rifugiati), che concede maggiori possibilità di integrazione ai pochi che ne potranno beneficiare in base alle più recenti leggi nazionali. 

«Abbiamo iniziato questa importante sfida oltre 3 anni fa, per rispondere a un bisogno del territorio e delle personema ora siamo costretti a fare un passo indietroNoi pensiamo che l’accoglienza debba essere fatta mettendo al centro l’umanità di chi accoglie e di chi è accolto, il riconoscimento dell’altro nella sua autenticità oltre ogni pregiudizio e attraverso l’investimento su professionalità e strumenti operativi specifici», dice fra Giampaolo Cavalli, direttore di Antoniano. 

Antoniano onlus ha iniziato a gennaio 2016 aprendo alcuni CAS, cioè appartamenti di accoglienza straordinaria, sul territorio di Bologna e San Lazzaroli ha trasformati in progetti SPRAR, in collaborazione con ASP Città di Bologna. 

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