È ufficiale: in Emilia-Romagna medico di base anche per i senzatetto

È stata firmata in Regione Emilia-Romagna la prima legge in Italia che assicura il medico di base anche ai senza fissa dimora.

Un medico di base per tutti, ma proprio tutti, a partire dalle persone che vivono ai margini, in situazioni di grande difficoltà, e che come e più di altri hanno bisogno di essere assistite e curate, come i senzatetto. Dopo l’approvazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna lo scorso luglio, ora è ufficiale: nella regione guidata da Stefano Bonaccini anche chi è senza fissa dimora, non residente in Paesi diversi dall’Italia e privi di qualsiasi assistenza sanitaria potranno iscriversi all’anagrafe sanitaria per la scelta del medico di medicina generale e avere garantiti – come tutti – i cosiddetti Lea, i “livelli essenziali di assistenza”. Con un provvedimento approvato ieri dalla Giunta regionale viene dunque confermata la prima legge in Italia che tutela la salute anche i senzatetto. 

Come funziona 

La scelta del medico di medicina generale è a tempo determinato e ha validità annuale, naturalmente a condizione che permanga la presenza del cittadino sul territorio regionale; viene attestata attraverso il rilascio del promemoria di iscrizione del Servizio sanitario regionale da parte dell’anagrafe sanitaria. Per ottenerlo, la persona senza dimora dovrà recarsi all’anagrafe sanitaria con un modulo rilasciato dai Servizi sociali del Comune che attesti di essere in possesso dei requisiti richiesti, portando con sé il proprio documento di identità e/o il Codice fiscale e/o l’estratto dell’atto di nascita. Saranno i Servizi sociali dei Comuni a prendere in carico i cittadini aventi diritto e a seguirli negli adempimenti necessari per l’iscrizione e la scelta del medico. 

In particolare, rispetto alle modalità di segnalazione, la delibera stabilisce che il Servizio sociale deve accertare la condizione prevista dalla normativa sulla base degli elementi acquisibili tramite i servizi anagrafici e grazie agli approfondimenti di tipo sociale; rilasciare l’apposita attestazione anche attraverso la collaborazione con i servizi sanitari (ad esempio assistenti sociali dei servizi ospedalieri, Sert…) e i soggetti del Terzo settore che svolgono attività a favore delle persone in situazione di fragilità. 

Sempre il Servizio sociale deve provvedere all’identificazione della persona e all’avvio degli adempimenti necessari, secondo le modalità previste nei propri regolamenti, laddove ne ravvisi il bisogno; infine, deve attivarsi per garantire l’informazione, la sensibilizzazione e la facilitazione all’accesso agli sportelli di anagrafe sanitaria per effettuare l’iscrizione. 

Per quanto riguarda la ‘gestione informatica’, il sistema attualmente in uso in ambito sanitario – l’Anagrafe regionale assistiti (Ara) – includerà le persone che effettueranno la scelta del medico di base come ‘domiciliati esterni a scadenza’; nel caso in cui le stesse persone dovessero successivamente ottenere l’iscrizione all’anagrafe del Comune in cui risiedono, l’Anagrafe sanitaria provvederà a regolarizzarne la posizione come regolarmente iscritti a tempo indeterminato. 

 

fonte: Regione Emilia-Romagna

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