Sfratto da casa, firmato un accordo per trovare percorsi alternativi per le categorie fragili

«Lavoriamo per mitigare gli effetti della pandemia che ha impoverito molti creando situazioni di morosità incolpevole e di difficoltà nel reperire alloggi sul mercato dell’affitto».

Trovare percorsi alternativi all’esecuzione coattiva dello sfratto per le categorie sociali fragili a seguito della pandemia da Covid-19. È l’obiettivo di un accordo integrativo delle misure di sostegno alla fragilità abitativa nella fase esecutiva dei procedimenti di sfratto firmato lo scorso venerdì in Prefettura di Bologna. Martedì scorso la Giunta comunale aveva approvato l’adesione dell’amministrazione comunale all’accordo che vede la partecipazione della Prefettura di Bologna, del Tribunale, dell’Ordine degli Avvocati e delle organizzazioni rappresentative della proprietà edilizia e degli inquilini. Nell’ambito di questo tavolo di confronto le parti interessate, opportunamente informate, possono promuovere un accordo volontario per la liberazione spontanea degli immobili, definendone tempi e modalità secondo i termini di legge, oppure per la ricerca di soluzioni negoziate. L’accordo può avvalersi anche del sostegno delle misure economiche di ristoro ai locatori consentite dai vigenti provvedimenti di sostegno. 

«Si tratta di un ulteriore strumento di mediazione che ci consente di affrontare le situazioni più critiche e di fragilità nelle more delle esecuzioni di sfratto. Lavoriamo congiuntamente per mitigare gli effetti della pandemia che ha impoverito molti creando situazioni di morosità incolpevole e di difficoltà nel reperire alloggi sul mercato dell’affitto e per intervenire in tutti i casi possibili con strumenti di conciliazione tra proprietari e inquilini», ha dichiarato la vicesindaca con delega alle Politiche abitative Emily Clancy. 

Per categorie fragili si intendono, ad esempio; morosi incolpevoli, nuclei familiari fragili con minori, soggetti inseriti nelle graduatorie di Edilizia Residenziale Pubblica, soggetti vulnerabili in carico ai servizi sociali o da dover segnalare ai servizi sociali, assegnatari di alloggi ERP morosi e in condizione di vulnerabilità ed altre categorie in situazione di fragilità sociale e/o economica. Individuando percorsi alternativi, si consente di conseguenza anche la tempestiva liberazione spontanea dell’immobile entro i termini di legge. 

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