Nel 2020 più femminicidi rispetto al 2019, il bilancio a un anno dalla legge “Codice Rosso”

Una pubblicazione pensata per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne fa il punto sui reati commessi nell’ultimo anno.

Nei primi nove mesi del 2020 sono state uccise più donne rispetto allo stesso periodo del 2019. È quanto emerge dalla pubblicazione realizzata dalla Direzione centrale della polizia criminale in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne di oggi 25 novembre.  Il documento si apre con le parole del Capo della Polizia Franco Gabrielli: «La violenza di genere è un crimine odioso che trova il proprio humus nella discriminazione, nella negazione della ragione e del rispetto. Una problematica di civiltà che, prima ancora di un’azione di polizia, richiede una crescita culturale. È una tematica complessa che rimanda ad un impegno corale. Gli esperti parlano di approccio olistico, capace di coinvolgere tutti gli attori sociali, dalle Istituzioni, alla scuola, alla famiglia».  

La pubblicazione fa il punto su una serie di dati – forniti da tutte le forze di polizia – che riguardano i reati commessi in Italia a un anno dall’entrata in vigore, avvenuta il 9 agosto 2019, del cosiddetto “Codice Rosso”, legge 19 luglio 2019, n.69, che ha introdotto nuove fattispecie e ha perfezionato i meccanismi di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere. In particolare sono quattro i nuovi reati istituiti dal provvedimento: violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare; costrizione o induzione al matrimonio; deformazioni dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso; diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti – il cosiddetto “revenge porn”. Il bilancio fornito dal documento della polizia non è affatto confortante.  

Il periodo considerato è quello che va dall’entrata in vigore della legge all’8 agosto 2020: un anno in cui i quattro nuovi reati introdotti dal provvedimento hanno subito tante, troppe trasgressioni. Il rapporto evidenzia come la prima delle fattispecie citate – la violazione del divieto di avvicinamento a casa, ma anche ad altri luoghi frequentati da una vittima di violenza o persecuzione – sia quella maggiormente trasgredita: 1.741 violazioni in un solo anno.  

La pubblicazione prosegue con un’analisi dei cosiddetti reati spia, vale a dire di tutti quei delitti che sono indicatori di violenza di genere (come lo stalking, i maltrattamenti in famiglia e le violenze sessuali).  Nel periodo gennaio-settembre di quest’anno, confrontato con lo stesso periodo del 2019, si registrano numeri inferiori rispetto a quelli dello scorso anno, che risentono evidentemente anche della difficoltà di denunciare del periodo del lockdown. E proprio a favorire le denunce mirano le due app Scudo YouPolLa prima, menzionata nella pubblicazione, è in fase di sperimentazione e consentirà a tutte le forze di polizia di possedere le informazioni utili sui precedenti interventi effettuati a uno stesso indirizzo in modo da pianificare meglio il lavoro. YouPol era invece un’app già esistente, pensata per favorire le denunce di altri reati come lo spaccio e il bullismo tra i più giovani, ma estesa anche alle vittime di violenza domestica durante lo scorso lockdown 

Il rapporto evidenzia infine, in modo sconcertante, l’aumento dei femminicidi nei primi nove mesi del 2020 rispetto all’anno precedente. Una diminuzione per gli omicidi di donne si era infatti verificata nel 2019 (111) rispetto al 2018 (141), in linea con la diminuzione generale degli omicidi, ma una controtendenza si registra nel periodo gennaio-settembre del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019, con un aumento del 7, 3% (88 donne uccise nel 2020 a fronte di 82 del 2019). Ancora in aumento le vittime in ambito familiare o affettivo che passano dal 68 a 77, uccise in prevalenza da partner o ex partner. Nello specifico, la provincia di Bologna ha registrato, solo da gennaio a settembre del 2020, 2 omicidi, 223 casi di atti persecutori, 351 maltrattamenti domestici e 100 violenze sessuali. 

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