Arresto di Patrick George Zaky, mozione dell’Università di Bologna

«Chiediamo con forza che i rappresentanti del nostro governo e della Commissione europea seguano con attenzione la vicenda affinché i diritti fondamentali di Patrick Zaki non siano in alcun modo violati. Forti dei valori che contraddistinguono a tutti i livelli la comunità accademica, quali la libertà di pensiero, l’importanza del pensiero critico, la responsabilità e l’impegno sociale, ribadiamo la necessità di difendere, in ogni sede, e con ogni strumento, i diritti umani e più in particolare il diritto alla libertà individuale, i diritti politici e la tutela della libertà d’espressione». È la mozione dell’Università di Bologna approvata oggi in un incontro straordinario, su richiesta del Rettore Francesco Ubertini, dal Senato accademico sull’arresto del giovane studente egiziano Patrick Zaki, iscritto al “Master Gemma” attivato presso l’Alma Mater. 

Lo studente 27enne è stato arrestato al Cairo appena sceso dall’aereo proveniente da Bologna dove frequenta un Master in Studi di Genere e delle Donne. Tornava in Egitto per una pausa studio e per festeggiare con la famiglia i suoi voti alti all’Università di Bologna. Ma il giovane ricercatore si trova da quel giorno (8 febbraio) in detenzione preventiva nella città di Mansoura e avrebbe già subito ore di tortura con scosse elettriche. «La sensazione è che si tratti dell’ennesima persecuzione verso un attivista: lo dicono la storia di Patrick e la storia dell’Egitto sotto Al Sisi», scrive Amnesty in un comunicato. 

«Assicuriamo tutto il nostro impegno affinché Patrick Zaki possa tornare al più presto a frequentare le nostre aule universitarie», conclude la mozione dell’Alma Mater. 

Condividi