Mostra di Salvador Dalì a Matera, dubbi sull’autenticità delle opere

La società Dalì Universe che organizza la mostra “Salvador Dalí – La persistenza degli Opposti” dal 2 dicembre per le vie del centro storico di Matera, prossima capitale europea della Cultura 2019, è stata più volte accusata dalla Fondazione Dalì di esporre opere non autentiche. Le accuse arrivarono puntualmente anche da Donna Gala, pseudonimo di Elena Ivanovna Diakonova, musa e moglie dell’artista spagnolo. In un articolo del giornale La Stampa si legge che nel 2016 in occasione di un’esposizione organizzata dal direttore della Dalì Universe, Beniamino Levi, prevista a Terrassa (Catalogna) la Fondazione che porta il nome dell’artista spagnolo denunciò: «Le opere esposte sono elaborazioni tridimensionali di opere bidimensionali non riconducibili a Dalì». Il gallerista italiano replicò di essere stato «autorizzato dallo stesso artista a riprodurre in qualsiasi formato le opere pittoriche».

L’esposizione della Dalì Universe, collocata dal 2 dicembre nel cuore della città dei Sassi, comprende sculture museali grandi e piccole, illustrazioni, opere in vetro, libri illustrati e arredi.  Hanno contributo a rendere fruibili al pubblico materano le circa 200 opere (autentiche secondo il comunicato diffuso dall’organizzazione della mostra) dell’artista spagnolo, anche l’associazione culturale Circolo La Scaletta e il Comune di Matera. «Con tali opere si rafforza la dignità urbana della città e la sua proposta culturale nella imminenza del 2019», ha detto Raffaello De Ruggieri, sindaco della città dei Sassi.

La mostra si arricchisce di una serie di exhibit multimediali che «rendono il percorso multisensoriale e ampliano la percezione emozionale del visitatore, rendendo “La Persistenza degli Opposti” un evento unico nel suo genere e fortemente innovativo rispetto a tutte le precedenti esposizioni dedicate a Dalí. La presenza di un’area cinema con la proiezione di un docufilm dedicato alla mostra e di un laboratorio multimediale a scopo didattico rendono la mostra fortemente interessante per un pubblico più ampio e anche più giovane», si legge nel comunicato del circolo La Scaletta.

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