Attori e ballerini senza tutele, il dietro le quinte del Festival Verdi al Teatro di Parma

Poco pagati, precari e senza tutele: secondo il bilancio dei sindacati fatto domenica scorsa gli attori, i ballerini e i performer del Teatro Regio di Parma subiscono i problemi di budget, di finanziamenti pubblici e di risorse. Gli artisti, per lo più giovani, girano l’Italia senza rimborsi spese per affitti e trasporti. Il bisogno di lavorare li spinge ad accettare contratti mal retribuiti. Nonostante le richieste da parte dei sindacati, il Teatro Regio si è rifiutato di regolarizzare queste situazioni.  I sindacati dei Lavoratori della Comunicazione (SLC CGIL) e quelli delle Nuove Identità di Lavoro (NIdiL CGIL) hanno chiesto al Teatro Regio di Parma di sistemare la condizione lavorativa degli artisti, migliorandone la situazione sia sul piano contrattuale che retributivo. Secondo il SLC e il NIdiL i ballerini, gli attori e i performers sono mestieri che necessitano di rimborsi spese proprio perché comportano continue trasferte e lavori intermittenti. 
 
Il teatro, almeno per ora, nonostante riceva contributi pubblici dal ministero dei Beni Culturali, dalla Regione Emilia Romagna e dal Comune di Parma non ha intenzione di mettere in regola gli artisti. La motivazione sarebbe la mancanza di fondi. I sindacati minacciano azioni legali per contrastare una condizione lavorativa che definiscono anticostituzionale. 

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