Studenti e volontari improvvisati dal FAI come guide turistiche, «Inopportuno e offensivo»

Federagit Confesercenti Bologna e ConfGuide Confcommercio di Bologna si scagliano contro il FAI che utilizza gratuitamente studenti e volontari come guide turistiche pur non avendo competenze. 

«Troviamo assolutamente inopportuno e offensivo l’atteggiamento del Fondo Ambiente Italia (FAI), organizzazione che gode di regolari finanziamenti pubblici, nel continuare questa campagna di disinformazione ove il volontario si può sostituire al professionista». È l’attacco della Federazione Guide turistiche (Federagit) di Confesercenti Bologna e di ConfGuide Confcommercio Ascom Bologna contro il FAI e in particolare contro le giornate del FAI, in cui il Fondo Ambiente Italia promuove volontari e studenti in sostituzione alle guide turistiche professionali anche in Emilia-Romagna. Durante le giornate FAI, luoghi apparentemente inaccessibili vengono riaperti con un’offerta dei visitatori e con studenti o volontari che prestano gratuitamente la loro opera come guide turistiche pur non avendo alcuna competenza.

«Quel che viene perpetrato continuamente è la violazione del diritto al lavoro delle Guide Turistiche che invece di essere coinvolte vengono letteralmente ignorate, come ignorate sono le norme: a guidare gruppi devono essere persone abilitate al ruolo di Guida a fronte di una dignitosa remunerazione», sottolineano la Federazione Guide turistiche di Confesercenti Bologna e ConfGuide Confcommercio Ascom Bologna. Federagit e Confguide spiegano che più volte hanno tentato con FAI un dialogo costruttivo ma non ci sarebbe stata la minima volontà da parte del Fondo Ambiente Italia di voler cercare una soluzione che potesse essere soddisfacente per le diverse parti. 

«Riteniamo che il FAI abbia perso l’occasione di dare un segnale di supporto alla nostra categoria che avrebbe giovato alla sua immagine e alla qualità delle visite guidate. Non è abbastanza avere ottenuto un’abilitazione valida su tutto il territorio nazionale? Non sono abbastanza gli anni e i chilometri percorsi dalle Guide Turistiche su tutto il territorio per illustrare la bellezza del nostro patrimonio artistico? Come possiamo non riconoscere gli anni di studio, i continui aggiornamenti, l’esperienza maturata negli anni con il rispetto che ogni professione merita? Perché si continua a pensare che la cultura debba essere solo volontaria e gratuita?», si chiedono Federagit e Confguide. 

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