Liberare mari e fiumi dalla plastica per contrastare l’inquinamento: è l’obiettivo di “Zero Plastica in Mare”, un progetto lanciato lunedì scorso a Porto Garibaldi in provincia di Ferrara da Legambiente e BNL Gruppo bancario BNP Paribas che interesserà porti e fiumi anche dell’Emilia Romagna. L’iniziativa è stata sperimentata proprio a Porto Garibaldi con l’aiuto dei pescatori che hanno recuperato 4 quintali di rifiuti per la maggior parte plastici. Tra gli oggetti rinvenuti nell’Adriatico i più comuni sono state le retine che vengono utilizzate per gli allevamenti di mitili (cozze, vongole e così via). Nel 2020 “Zero Plastica in mare” prevede inoltre di inserire attività di “citizen science” in cui i cittadini potranno fare delle ricerche scientifiche insieme ad esperti del settore, di volontariato ambientale e monitoraggio di fiumi quali il Lambro e il Tevere e di estendere la pulizia dei mari anche nei porti della Campania, del Lazio e delle Marche.  Alla presentazione nella sede della Cooperativa Piccola Grande Pesca erano presenti la vicedirettrice nazionale di Legambiente Serena Carpentieri, il direttore Engagement di BNL Mauro Bombacigno ed il sindaco di Comacchio Marco Fabbri.

«L’inquinamento delle acque marine è un’emergenza globale di cui sia i cittadini che le imprese si devono occupare e proprio per questo il progetto ci vede impegnati con BNL gruppo BNP Paribas», ha dichiarato Serena Carpentieri. Anche Bombacigno ha sottolineato l’importanza della salvaguardia dell’ambiente: « È una necessità urgente per la quale c’è bisogno di un’azione collettiva e individuale, un’attività che “Zero Plastica in Mare” promuove coinvolgendo le comunità locali in una rete di sensibilizzazione, impegno e volontariato».

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