Rapinarono una gioielleria in via D’Azeglio, arrestati

Sono stati arrestati ieri i due uomini che tentarono una rapina a mano armata lo scorso 12 febbraio nella gioielleria Retò di via D’Azeglio a Bologna. Si tratta di Roberto De Luca, di 30 anni, e Armando De Biase, di 35 anni, entrambi  originari di Giugliano in Campania. I due adesso sono agli arresti domiciliari. L’attività investigativa della polizia di Bologna ha avuto inizio subito dopo la tentata rapina quando una passante in via d’Azeglio sentì delle urla provenire dall’interno della gioielleria.  

Come si sono svolti i fatti 

Subito dopo la tentata rapina uscirono dalla gioielleria 2 uomini entrambi di bassa statura e uno dei due si allontanò in fretta in via Farini direzione Piazza Galvani. Il titolare della gioielleria confermò poi quanto riferito dalla testimone e raccontò che verso le tre del pomeriggio due uomini avevano chiesto di entrare all’interno del negozio per visionare meglio un orologio esposto in vetrina. Ma mentre il gioielliere prendeva l’orologio dalla vetrina, uno dei due soggetti lo spinse improvvisamente verso la parete puntandogli un taglierino addosso. 

Il titolare chiese aiuto e uno dei due rapinatori lo bloccò intimandogli di stare zitto mentre il complice si dava da fare asportando tutto ciò che era esposto in vetrina. A quel punto il gioielliere spinto dalla disperazione afferrò una riproduzione di machete appoggiata sulla scrivania a scopo ornamentale e colpì l’uomo che lo bloccava riuscendo a divincolarsi e a intimare ai due di allontanarsi. L’uomo armato lasciò cadere il cutter e cercò di togliere il machete al gioielliere ma invano, pertanto il complice visto il complicarsi della situazione face segno di andare via. A questo punto i due uomini uscirono dalla gioielleria. 

Le precise descrizioni fornite da vittima e testimone furono confermate dalle immagini delle telecamere della gioielleria e dagli altri sistemi di video sorveglianza sia pubblici che privati. L’analisi di numerosi video sorveglianza ha consentito agli investigatori di risalire all’identità dei due rapinatori Così i due rapinatori il 15 febbraio furono chiamati a presentarsi dalla polizia di Giugliano per ammettere le proprie colpe alla presenza di un legale. Gli elementi di prova a supporto della ricostruzione fornita alla Procura di Bologna ha consentito al Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) Zavaglia di emettere l’ordinanza di misura cautelare eseguita ieri. 

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