«Puttana perché scappi?», 20enne minacciata e inseguita da un branco in zona universitaria

La ragazza, di origini etiopi e residente a Bologna, è stata vittima di offese e pedinata da un branco di ragazzi da piazza Scaravilli fino al termine di via Petroni.

«Puttana perché scappi?». È la domanda minacciosa che una ventenne di origine etiope ha dovuto far finta di non sentire quando era uscita di casa in zona universitaria a Bologna convinta di poter festeggiare la fine della sessione in compagnia dei compagni di corso. Ma l’incontro festoso si è trasformato in un vero e proprio inferno. È stata pedinata da un branco di ragazzi tra i 17 e i 21 anni da piazza Scaravilli fino al termine di via Petroni. Quel tragitto di meno di 500 metri è parso eterno. Ogni passo è stato accompagnato da insulti di vario genere. La giovane, nonostante l’esperienza tragica, ha calcato le stesse strade le due sere successive, accantonando la paura e rivendicando così facendo il diritto al proprio corpo e alla propria tranquillità.   

E questo non è stato l’univo isolato episodio. A Bologna negli ultimi mesi, soprattutto in zona universitaria, si ripresentano con maggiore forza e intraprendenza fenomeni di violenza (spesso perpetrata da minorenni). Non da ultimo, ma sicuramente tra i più altisonanti, l’accoltellamento di un ragazzo di 27 anni che, in compagnia della fidanzata, è stato aggredito e colpito ripetutamente.  

Il paradosso della città che ospita la prima università al mondo, l’immagine più concreta della centralità della conoscenza, dell’istruzione e dell’apertura ma che non riesce comunque ad integrare molti giovani provenienti da contesti più complessi e li abbandona tra i suoi vicoli, orfani della città che li ospita. “Bologna capitale delle baby gang”: questo il titolo di cui è responsabile la città ormai da tre anni, ma che tuttavia stenta a correggere, con il rischio che l’esitazione dimostrata dall’amministrazione nell’affrontare un problema centrale come l’accoglienza, diventi una realtà immutabile. 

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