Investimenti, Bologna è la più attrattiva d’Italia (dopo Milano)

L’area metropolitana di Bologna rappresenta una sede strategica per l’insediamento di nuove attività produttive. È quanto emerso questa mattina al convegno “Strategie e strumenti per un territorio attrattivo. La voce di imprese e istituzioni” organizzato, nell’ambito della manifestazione FARETE 2019, da Città metropolitana di Bologna e Regione Emilia-Romagna e durante il quale è stato presentato uno studio dalla società di consulenza economica Nomisma sull’attrattività del territorio dell’Emilia-Romagna. 

Nomisma ha sviluppato uno strumento informativo, il “NOMISMA I2I Score” in grado di riassumere attraverso un unico indicatore la performance di un ambito territoriale considerando diversi parametri: popolazione, ambiente, condizioni socio-economiche, imprese, infrastrutture e servizi, PA, mercato immobiliare. Secondo l’indice elaborato da Nomisma, l’Emilia-Romagna si classifica al secondo posto in Italia per attrattività. La regione rappresenta il 13,4 per cento dell’export italiano, il 9,2 per cento delle imprese manifatturiere, e il 13 per cento della spesa in Ricerca e Sviluppo, con un tasso di disoccupazione sostanzialmente inferiore alla media italiana Inoltre, il rapporto “European Cities & Regions of the Future 2018/2019 ha inserito l’Emilia-Romagna tra le Top 10 regioni sud Europa. Considerando le città metropolitane italiane l’indice I2I di Nomisma, depurato dalla componente turistica, posiziona Bologna al posto subito dopo Milano nonostante i dati economici diffusi oggi dalla Camera di Commercio siano in netta frenata. 

Tra gli ambiti dove Bologna metropolitana si trova sul gradino più alto della classifica ci sono l’ambiente (percentuale di suolo consumato ogni 10.000 abitanti 19,5 per cento contro il 48 per cento di Milano), le condizioni socio-economiche (spesa per famiglie/minori 444 euro – 308 euro a Milano) e l’efficacia/efficienza della pubblica amministrazione. 

«Oltre a politiche industriali specifiche, abbiamo puntato all’integrazione delle nostre azioni con la formazione per le persone, l’integrazione tra mondo dell’impresa e università, integrazione tra imprese e ricerca per agevolare nuove traiettorie di innovazione. Tra le azioni della Regione dirette ad incentivare l’attrattività con l’obiettivo di ispessire le filiere e rilanciare occupazione di qualità, quelle messe in campo con la legge 14 del 2014 che ha visto 218 milioni di euro gli investimenti realizzati sul territorio emiliano-romagnolo, di cui circa 75 milioni di contributo a fondo perduto della Regione, 1.720 le nuove assunzioni e 35 programmi di investimento”, ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi. 

E ancora, Bologna rappresenterebbe un territorio proiettato al futuro, come dimostra il progetto di sviluppo del Tecnopolo dei Big Data dove troveranno posto: uno dei computer di calcolo (HPC) più potenti al mondo, il data center del Centro europeo per le previsioni metereologiche a medio termine, Cineca, il consorzio interuniversitario specializzato nel supercalcolo e le sue applicazioni e Bi-Rex, il consorzio pubblico-privato impegnato a collegare i Big Data all’industria. 

«Negli ultimi anni è cresciuta la vocazione internazionale e il posizionamento competitivo e strategico dell’area metropolitana per diversi fattori: la presenza di un tessuto imprenditoriale altamente sviluppato, infrastrutture che hanno favorito i collegamenti internazionali, il rafforzamento del polo universitario e dei centri di ricerca e lo sviluppo turistico che ha aumentato la notorietà di Bologna nel mondo», ha affermato il vicesindaco della Città metropolitana di Bologna Fausto Tinti. 

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