Il 25 dicembre sarà il “D-Day”, il “Giorno del Derby”. La Segafredo capolista in Serie A e in EuroCup sfiderà la Pompea rivelazione: i due popoli di Basket City fremono.

Nell’eterno gioco di ruolo che anima la Città dei Canestri il giorno più lungo, quello atteso da dieci, lunghi anni in Serie A, si avvicina. E non è un caso che il “D-Day”, il “Giorno del Derby”, coincida con il Natale, con tutto lo strascico di polemiche che comporta intaccare una festività sacra ai più: anche questo crea dibattito, polemica, attenzione mediatica. La “Partita” con la “P” maiuscola si disputerà alla Virtus Segafredo Arena alle 20,30, quando gli 8.790 spettatori che si sono già assicurati tutti i biglietti a disposizione saranno pronti a godersi il più grande spettacolo dopo il weekend.

Perché in effetti, prima del mercoledì in cui Bologna diventerà la Capitale del Basket, sia la squadra di coach Sasha Djordjevic, sia quella allenata da Antimo Martino, avranno un ultimo ostacolo da superare, con una prima, grande difficoltà: mantenere alta la concentrazione, senza spostare l’attenzione sul derby.

La Virtus capolista in Serie A e già certa del primato in EuroCup che, dopo il sacco di Monaco, le ha permesso di qualificarsi per il girone E delle Top 16 con Partizan Belgrado, Darussafaka e Trento, godrà inevitabilmente dei favori del pronostico. Con il percorso maturato fino ad oggi ed un Milos Teodosic che, senza timore di essere smentiti, è attualmente il giocatore più forte ed incisivo del campionato, appare quasi scontato. Prima però bisognerà smaltire le tossine dei tanti impegni ravvicinati, l’ultimo dei quali sarà tutt’altro che agevole al PalaSerradimigni di Sassari, dove domenica la Virtus dovrà vedersela con la spumeggiante Sassari. Sardi primi inseguitori dei bolognesi, assieme a Milano, a quattro lunghezze di distanza. Per la qualità del gioco espresso, la lunghezza del roster ed il talento dei singoli giocatori perfettamente amalgamati da coach Gianmarco Pozzecco, la gara sarà ad alto rischio per la Segafredo, che dopo tre giorni giocherà il derby in casa, per poi sfidare Milano tra le mura amiche domenica 29 dicembre. Si preannuncia quindi una settimana estremamente interessante, che potenzialmente potrebbe anche ridisegnare certe gerarchie del campionato.

La Fortitudo ci arriverà con la mente leggera e l’entusiasmo di chi sa di non avere niente da perdere e tutto da guadagnare. Tra due giorni al PalaDozza cercherà di avere la meglio sull’atletismo di Brindisi dell’ex Luca Campogrande, uno scontro diretto anche per l’accesso alle Final Eight. Poi potrà finalmente concentrarsi su un derby, in cui partirà sfavorita ma con il sogno di sgambettare i “cugini” in casa loro. Il conto alla rovescia è cominciato, i tifosi fremono, il gioco di ruolo è entrato nel vivo. Cowboy ed indiani, patrizi e plebei, ricchi e poveri, ognuno indossa i propri vessilli e, a colpi di sfottò, attende il grande giorno: quello del Derby, in cui, almeno fino al 17 aprile, data della stracittadina di ritorno, la Bologna dei Canestri avrà una sola, nuova padrona.

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foto: fdl 1970

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