Residenza per anziani malati di Covid, «Ancora risorse per la sanità privata»   

Soldi alle strutture private e nessun potenziamento delle strutture pubbliche. È ciò che lamenta oggi il sindacato Usb (Unione sindacale di Base) di Bologna in relazione all’apertura della nuova Residenza Covid per anziani malati di Covid S. Caterina, individuata dall’ Ausl di Bologna dopo selezione pubblica gestita dall’Istituto case di riposo S. Anna e S. Caterina. «Ci troviamo quindi di fronte ad una struttura a gestione privata, finanziata dal pubblico e supportata da personale pubblico. Ci chiediamo perché allora non ci è proceduto ad individuare una struttura totalmente pubblica? Questo sarebbe stato un vero segnale di inversione da parte della Regione rispetto a tutto il sistema di accreditamento, invece si continua a finanziare il privato, anzi oltre alle risorse ci cede anche il personale», dichiara il sindacato. 

La nuova Residenza per anziani malati di Covid apre oggi nello stesso Istituto balzato agli onori della cronaca la primavera scorsa a causa dell’elevato numero di decessi e di operatori e anziani contagiati. «Lo stesso Istituto oggetto di segnalazioni ed esposti a causa delle inadempienze, dei ritardi, dell’approssimazione gestionale e organizzativa», incalza l’Usb.  Si legge, inoltre, che sarà il gestore ad assicurare assistenza e cura agli ospiti con il proprio personale medico, socio-assistenziale e fisioterapico mentre l’ Ausl assicurerà con proprio personale il coordinamento infermieristico e gli infermieri. Quindi con il personale pubblico. 

Inoltre, «la Regione avvia lo stanziamento di 32 milioni di euro a favore delle strutture accreditate che ospitano anziani e disabili, quindi a strutture private. In Emilia Romagna l’80% dei posti letto accreditati sono gestiti da privati. Questi soldi serviranno anche a garantire “la quota socio sanitaria”, cioè il finanziamento pubblico anche per i posti “non occupati” durante la pandemia. Ovvero si paga come se ci fosse un anziano anche se non c’ è. Si tratta di un regalo per la struttura, di aiuti a fondo perduto destinati a strutture private truccati da aiuti per anziani e disabili», conclude il sindacato. 

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