Inizio Fase 2, Confcommercio: «È sbagliato, il terziario deve riaprire il 4 maggio» 

Secondo Confommercio Ascom Bologna non riaprire il settore del terziario dal 4 maggio potrebbe portare gravi danni alle imprese del commercio, turismo, pubblici esercizi e servizi. 

«Il provvedimento del governo sulla fase 2 costringerà molti imprenditori del territorio a chiudere e questo è inaccettabile. La crisi economica, in atto e molto profonda, sta già colpendo tutte le aziende dei settori che Confcommercio Ascom Bologna rappresenta, chi più chi meno ma nessuno è risparmiato da quello che sta accadendo». Ne è convinta la Confcommercio Ascom Bologna che insiste sulla riapertura dal 4 maggio anche delle imprese del settore terziario «perché sono stati già persi completamente mesi importanti ed allo stesso tempo la ripartenza non sarà facile né veloce». 

Inoltre, il calo di consumi per il 2020 sarà una certezza e questo comporterà sicuramente numerosi e notevoli problemi perché «tutte le nostre aziende hanno già effettuato gli acquisti dei prodotti e ad oggi la merce – ancora imballata in magazzino – è destinata a rimanere in gran parte invenduta se non si provvederà ad anticipare la possibilità di apertura. Nel frattempo, i proprietari immobiliari e i fornitori esigeranno da parte nostra il rispetto delle obbligazioni assunte che non saremo, a causa della mancanza di liquidità, in condizione di onorare», incalza Confcommercio. 

La paura di perdere denaro e quindi che un imprenditore possa chiudere la sua attività a causa dell’emergenza Coronavirus, dunque, è tanta e un’apertura graduale decisa ieri dal governo che porta i commercianti a non aprire dal 4 maggio le loro saracinesche, per Confcommercio Bologna, è «inspiegabile» visto che la gran parte delle aziende associate è classificata a basso rischio anche se proprio nel Bolognese ieri i contagi sono stati quasi quanto quelli di Piacenza, città più colpita dal Covid-19 in Emilia-Romagna. 

«Neppure comprendiamo perché sia prevista una data uguale per tutte le regioni quando invece sono molto diversi i dati epidemiologici di diffusione. Gli imprenditori, le imprenditrici e i loro collaboratori non possono pagare un prezzo così alto per gli errori organizzativi e gestionali che il governo sta commettendo». Un attacco duro e di Confcommercio contro il governo chiedendo di modificare l’ultimo decreto indicando la riapertura delle attività del settore terziario a partire dal 4 maggio. L’invito è rivolto anche al presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, di intervenire «a livello regionale con proprio provvedimento per anticipare le date attualmente fissate dall’Esecutivo». 

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