Non sono bastati i documenti, la polizia ha voluto anche una foto del viso. Una richiesta particolare che decine di ragazzi si sono sentiti rivolgere qualche ora fa alla fermata del treno di Casalecchio Palasport da alcuni poliziotti che stavano effettuando un massiccio controllo per i disordini verificatisi in zona nei giorni precedenti. Poco più di un mese fa in zona scoppiò una violenta rissa durante un concerto improvvisato del trapper Medy Cartier sul terrazzo del centro commerciale Gran Reno. Ma nessuna spiegazione è stata fornita ai ragazzi identificati oggi, i quali si sono visti obbligati a sottoporsi al controllo e ad aspettare più di venti minuti nell’attesa che fossero raccolti tutti i dati.
Le testimonianze dei ragazzi identificati
«Ci hanno fatti spostare nella parte sinistra del marciapiede senza dirci nulla, sapevamo solo che ci avrebbero scattato delle foto al viso e che volevano avere i documenti di tutti», dice una delle ragazze coinvolte. «Eravamo tutti molto giovani, nessun adulto è stato trattenuto», chiosa la giovane con un velo di indignazione. «L’intera operazione ci ha portato via venti minuti circa, ma quando siamo andati via, molti ragazzi erano ancora in attesa di farsi identificare», dichiara ancora confuso uno studente che si trovava lì con una sua amica per andare al centro commerciale vicino.
Sul posto erano presenti anche le squadre con le unità cinofile, che si sono premurate di trattenere tutti i giovani presenti sul treno che era appena arrivato alla fermata per agevolare la raccolta delle foto. Al termine del controllo i ragazzi sono stati via via liquidati senza ottenere alcuna risposta nè alcun tipo di spiegazione aggiuntiva.