Cimice asiatica, gli agricoltori dell’Emilia-Romagna: «Chiediamo indennizzi per i danni»

Un Piano nazionale straordinario che sostenga interventi che difendano le produzioni e ristabiliscano le condizioni di equilibrio dell’agroecosistema oltre a un supporto economico pluriennale per le aziende agricole gravemente danneggiate dalla cimice asiatica. È la richiesta che gli agricoltori bolognesi hanno presentato questa mattina al prefetto di Bologna, Patrizia Impresa, durante una manifestazione in piazza Roosvelt di fronte la Prefettura. 

Alcuni agricoltori sono arrivati alla guida del proprio trattore per denunciare la crisi dell’ortofrutta e i danni provocati dalla cimice asiatica e chiedere così un Piano nazionale straordinario richiesto dalle Organizzazioni sindacali agricole più rappresentative del territorio metropolitano di Bologna – Confagricoltura, Cia, Copagri, Ugc Cisl, Confcooperative, Legacoop Agroalimentare Nord Italia, Agci Area Emilia Centro. 

La cimice asiatica sta devastando i frutteti (pero, melo e pesco; persino ciliegio, albicocco, kiwi e susino), ma anche altre colture quali soia e sorgo. «I danni sono gravissimi: nel conferimento di pere si stimano riduzioni del 70 per cento rispetto all’anno precedente», ha denunciato Confagricoltura Emilia-Romagna. Non solo. «Pesanti sono le perdite quanti-qualitative delle produzioni, con conseguenze pesantissime per le singole filiere e forti ricadute sociali. È a rischio l’intero indotto e la sua occupazione», cita il testo scritto dalle Organizzazioni agricole. 

Tra le richieste avanzate al Governo, oltre all’adozione di un Piano straordinario per l’erogazione di indennizzi, «l’Emilia-Romagna chiede di dare una accelerazione all’autorizzazione al lancio e alla diffusione nell’ambiente della vespa samurai (naturale antagonista della cimice asiatica), con la pubblicazione delle modifiche della Direttiva Habitat, l’attivazione di procedure semplificate per l’autorizzazione all’immissione dell’antagonista. 

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