Il limite di velocità a 30 km/h imposto dall’amministrazione comunale di Bologna, guidata dal sindaco Matteo Lepore, non piace a molti e molte bolognesi, questo ormai è fuori discussione. Non piace a chi non votò per Lepore nel 2021, ma non piace anche a molti cittadini e molte cittadine che, invece, lo votarono con entusiasmo. E ci saranno anche molti di loro, gli elettori del centro-sinistra (pentiti), e non solo gli elettori di destra a manifestare di fianco al movimento civico “Una Bologna che cambia” che scende in piazza (Santo Stefano) sabato 16 marzo alle 17 contro alcune scelte di questa amministrazione, in primis Bologna Città 30.
La manifestazione avrebbe anche altre motivazioni: «Innanzitutto il mancato dialogo con la Giunta comunale che amministra la città, la quale continua a ignorare le criticità da noi sollevate di una città poco sicura e deturpata a livello ambientale paralizzata da continui cantieri e folli imposizioni (Bologna Città 30)», si legge in un comunicato degli organizzatori della manifestazione pubblicato sul gruppo Facebook “Abolizione Bologna 30 – Comitato civico”.
«Saranno di origine trasversale tutte le associazioni e le categorie che parteciperanno. Assieme a noi in piazza Santo Stefano a testimonianza di quanto sia unito il fronte del dissenso nei confronti di una giunta comunale che mai come questo mandato sta scontentando intere associazioni di categorie e parte della cittadinanza», continua il comunicato.
La rabbia della consigliera Larghetti
L’idea della manifestazione in piazza Santo Stefano ha indignato e fatto arrabbiare Simona Larghetti, ciclista e consigliera comunale per il Gruppo Coalizione civica per Bologna, coraggiosa, ecologista e solidale, nonché fondatrice e presidente dell’associazione Salvaiciclisti-Bologna. «Questi ( riferito ai membri delle pagine Facebook “Abolizione Bologna 30 – Comitato civico” e di “No a Bologna città 30”) vorrebbero rappresentare “i bolognesi che lavorano”. Apprendiamo dunque che 50.000 al giorno che usano la bici per andare a lavorare sono in realtà figuranti, e quindi meritevoli di morte. Ahaha, che ridereeee, fatti una risataaa? No? Non ti fa ridere l’odore di cadavere e sangue? Oh, che sensibiloni! Non li abbiamo mai visti questi qua alle commemorazioni delle vittime della strada, in effetti. Li vorrei tutti: Lisei, Bignami, i destrosi nostrani, vederli ridere di fronte a queste battute. Sabato alle 17 si ritrovano in Piazza Santo Stefano per dire No a Bologna 30 Andrei a dirgli quel che penso di questa loro bella retorica assetata di sangue, ma ho da fare, sarò dalle 16 in Piazza San Francesco con la Bologna che accoglie, a festeggiare la Città 30», scrive la consigliera Larghetti con evidente rabbia sulla sua pagina Facebook.