Bologna è la città più cara per studiare: solo rispetto all’anno scorso si è registrato un aumento del 12 per cento del costo degli affitti, variazione che non ha eguali in Italia,secondo i dati dell’ufficio studi di immobiliari. E a parlare della situazione del caro affitti nella città universitaria per antonomasia è stata oggi la consigliera Emily Clancy (Coalizione civica) nel suo intervento di inizio seduta durante il Consiglio comunale. Un’”odissea casa”: la definisce proprio così la consigliera la situazione di quest’anno. E settembre sarebbe proprio il mese più infernale per chi cerca casa, il mese in cui a lavoratori e famiglie in cerca si aggiungono gli studenti. «Se Milano rimane la città più cara in assoluto – spiega Clancy – Bologna è praticamente al pari della seconda classificata Roma, con l’affitto medio di una singola di un solo euro in meno di quello che si paga nella capitale». 

Al problema del caro affitti poi si aggiunge il fatto che i proprietari di casa hanno virato con decisione verso l’affitto breve turistico. Sarebbe per loro più conveniente. «Airbnb, Booking: è assalto al centro, in due anni sono raddoppiate le case affittate solo a turisti, l’80 per cento delle quali è sconosciuto al fisco. Vi è un vero e proprio rischio di bolla immobiliare», dice la consigliera che aggiunge: «Con le oltre 2000 firme raccolte da Pensare Urbano il 20 settembre è convocata un’istruttoria pubblica sul tema della casa: finalmente l’occasione per confrontarci sul tema, per cercare di garantire il diritto alla casa, per regolamentare gli affitti brevi turistici, per parlare di una moratoria sugli sgomberi abitativi e di fondi per la morosità incolpevole».

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