“Bologna dichiara l’emergenza climatica ed ecologica” con uno striscione su Palazzo D’Accursio

Dopo Palazzo d’Accursio lo striscione farà tappa nella sede del Comune di piazza Liber Paradisus e in altre sedi in città. 

“Bologna dichiara l’emergenza climatica ed ecologica”. Recita così uno striscione di color verde esposto questa mattina sulla facciata di Palazzo D’Accursio, sede del Comune di Bologna, per riconoscere l’urgenza della lotta al cambiamento climatico. L’amministrazione comunale si impegnerebbe, dunque a «una transizione verso l’azzeramento progressivo del proprio impatto sul clima», come dichiarato dalla vicesindaca con delega all’Ambiente Valentina Orioli. Un percorso a lungo termine che guarda addirittura al 2040. «Abbiamo avviato una serie di azioni che porteranno alla formazione del PAESC (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima). Lo striscione verde che oggi esponiamo sulla facciata di Palazzo d’Accursio vuole essere una testimonianza degli impegni presi e della direzione nella quale vogliamo andare», ha detto la vicesindaca. 

Per cominciare, il Comune, a un anno dall’adozione della dichiarazione dell’emergenza climatica in Consiglio comunale, ha inserito sul suo sito web, nella sezione Ambiente, un nuovo spazio virtuale in cui sono stati raccolti un insieme di documenti e informazioni relativi all’emergenza climatica, in attesa di sviluppare un ambiente digitale dedicato. Inoltre, l’amministrazione guidata da Virgilio Merola, ha voluto prendere degli impegni proprio per attuare e concretizzare questa dichiarazione di emergenza climatica. Dalla trasparenza e informazione sui dati climatici e ambientali attraverso l’aggiornamento del bilancio ambientale e un nuovo sito dedicato, in corso di realizzazione, alla neutralità climatica attraverso un percorso per ridurre e neutralizzare le emissioni di gas climalteranti e aumentare la resilienza ai cambiamenti climatici, definito con il Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima (PAESC). 

Un altro impegno di Bologna è far partecipazione i cittadini attraverso la sperimentazione di specifiche assemblee incentrate sulle misure da attuare per risolvere la crisi climatica. Infine, pensare a un Patto per il clima con la Città metropolitana e la Regione «per una evoluzione del quadro politico che consenta di raggiungere concretamente questi ambiziosi obiettivi». 

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