Angelo Branduardi al Duse riscopre l’opera di Hildegarde, monaca di ispirazione femminista

Hildegard fu mistica e poeta, musicista, filologa ed erborista. Il suo pensiero è stato molto studiato dalle femministe dagli anni ’70 -’80 in quanto riconosce un aspetto femminile del principio divino.

Angelo Branduardi al Duse di Bologna torna a suonare la spiritualità. Questa sera presenterà al teatro di via Cartoleria, 42 il suo nuovo lavoro discografico “Il cammino dell’anima” uscito lo scorso 4 ottobre, lavoro che arriva sei anni dopo il precedente Il rovo e la rosa – Ballate d’amore e morte. Nel suo nuovo lavoro, Branduardi racconta in musica l’opera visionaria di Hildegarde von Bingen, monaca reclusa secondo la regola di San Benedetto fin dall’età di 8 anni e poi badessa di Bingen. 

Nel 2019 il percorso di spiritualità, che aveva avuto inizio, ai tempi del suo esordio, con le canzoni ispirate alla tradizione orale degli indiani d’America per proseguire con il lavoro dedicato al Santo di Assisi, porta Branduardi alla riscoperta dell’opera di Hildegard von Bingen, Santa e Dottore della Chiesa.  Hildegard fu mistica e poeta, musicista, filologa ed erborista. Il suo pensiero, rivoluzionario per l’epoca, è stato molto studiato dalle femministe dagli anni ’70 -’80 in quanto riconosce un aspetto femminile del principio divino. Hildegard è una figura con un vasto seguito di musicisti, intellettuali e femministe (è stata oggetto di studi fondamentali per il femminismo, la medievalista Michela Pereira è tra le massime esperte mondiali della santa). 

«La musica è nata con la religione», racconta Branduardi, con «lo sciamano che faceva da tramite tra l’uomo e Dio» e per Hildegard von Bingen «la musica è la forma più alta dell’attività umana, quella che meglio riflette l’ineffabile suono delle sfere celesti». 

 

ph Adolfo Ranise

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