Dall’Estremo Oriente per il festival dell’ocarina di Budrio 

La melodia delle ocarine ha animato questa mattina piazza Nettuno di Bologna, dove diversi gruppi provenienti da Giappone, Cina, Taiwan e Corea, si sono esibiti con il particolare strumento a fiato offrendo ai passanti un assaggio del Festival Internazionale dell’Ocarina che si tiene a Budrio in questi giorni. L’evento è iniziato ieri e proseguirà fino a domenica per le strade del paese con mercatini, esposizioni e concerti dedicati allo strumento di terracotta nato proprio a Budrio. Per l’occasione in molti sono arrivati sul territorio dall’estero, soprattutto dall’Estremo Oriente, dove l’ocarina è diventata sempre più popolare. 

«Ci sono un centinaio di persone che a loro spese organizzano il viaggio, pagano albergo e tutto per venire a suonare a Budrio e poter dire di essere stati a questo appuntamento che a livello mondiale è il più famoso», ha spiegato Fabio Galliani, direttore artistico del festival e ocarinista. L’evento, organizzato dal Comune di Budrio, prevede concerti, animazioni musicali nelle strade e mostre, e attira musicisti e costruttori di fischietti artistici da tutto il mondo. Nel centro del paese è allestito il mercatino dell’ocarina dove è possibile trovare diversi strumenti “alternativi” anche autoprodotti. «Ci sono una trentina di espositori e per la strade si sentono tutti questi suoni delle persone che provano le ocarine», ha raccontato Galliani. Il festival, che si tiene ogni due anni dal 2003, è alla sua decima edizione ed è diventato un’importante tappa per gli appassionati che compiono questo piccolo pellegrinaggio verso il luogo d’origine dello strumento. La prima ocarina fu costruita, infatti, nel 19esimo secolo dal budriese Giuseppe Donati e per la sua forma prese il nome dal termine bolognese “ucareina”, che significa piccola oca. Lo strumento si diffuse nel mondo fino a raggiungere i paesi asiatici negli anni ‘80 e ‘90, dove oggi è molto popolare. Questo perché, spiega Galliani, essendo uno strumento tascabile, facile da imparare ed economico, l’ocarina è adatta a tutti. 

Questa mattina l’evento ha coinvolto anche il centro di Bologna, portando i suoni dell’ocarina anche in piazza Nettuno. «Abbiamo deciso di portare il festival anche qui per far vedere a queste persone che vengono da 10mila chilometri di distanza anche il centro di Bologna, non solo Budrio», ha spiegato Galliani. Ad esibirsi nella piazza bolognese sono stati gruppi composti principalmente da signore di una certa età. L’evento, quindi, diventa anche un’occasione per viaggiare e visitare il territorio di Bologna. 

 

Con la collaborazione di Anna Rizzo

 

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