Dalle 10 di questa mattina in piazza del Nettuno c’è stata una manifestazione e uno sciopero dei lavoratori del mondo della scuola. Contro la Dad e contro le “classi pollaio”.

«I bambini non sono polli e le classi non sono pollai», «La Dad vuol dire povertà». Sono stati alcuni degli slogan della manifestazione di questa mattina dei lavoratori delle scuole che hanno protestato per uno sciopero indetto dal sindacato Cobas, in piazza del Nettuno a Bologna , a partire dalla riduzione delle “classi pollaio”, ovvero il ritorno  classi scolastiche in cui si garantisca il distanziamento tra gli alunni che i soli banchi singoli non possono garantire. In secondo luogo, si legge nel documento diramato dai Cobas, si chiedono concorsi per soli titoli, che possano in breve tempo andare a riempire i buchi di organico in previsione del nuovo anno scolastico 2021-2022 che promette gli stessi disagi dell’anno passato. Un altro punto della protesta è la riapertura delle scuole. Il personale scolastico chiede che vengano riaperte le scuole di ogni ordine e grado specie in relazione al piano vaccinale del mondo scuola che in alcune regioni è quasi completo. Si chiede inoltre che la scuola diventi centrale negli investimenti del Paese, così da raggiungere il 5% del Pil, quota che riflette la media europea. 

E poi c’è la Didattica a distanza, conosciuta come Dad. Questo tipo di scuola online avrebbe, secondo i manifestanti, delle ripercussioni: provocherebbe disuguaglianze, isolamento e altererebbe i naturali ritmi. 

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