Ricattavano un bolognese per una chat erotica, nei guai 3 milanesi

Lo hanno ricattato, chiesto soldi e minacciato di divulgare una conversazione su un gioco erotico con una donna contattata su un sito web di incontri. Un operaio residente nel Bolognese è rimasto vittima di due uomini e una donna milanesi ai quali sono scattate questa mattina 3 misure cautelari (carcere per un uomo e una donna – peraltro già detenuti – e obbligo di presentazione giornaliera alla Polizia Giudiziaria per il secondo uomo) con l’accusa di minacce ed estorsione. 

Quando l’operaio ha deciso di non voler più continuare la “trattativa” che avrebbe dovuto, poi, concludersi con un incontro personale, la donna, che in precedenza aveva ottenuto il suo numero di cellulare, lo ha contattato intimandogli di versare, su una carta “Postepay”, la somma di 150 euro, sotto minaccia di divulgare pubblicamente la cosa, qualora non avesse ottemperato. L’uomo, intimidito, ha soddisfatto la richiesta della donna e ha, subito dopo, bloccato il suo numero. Ma la cosa non è servita a molto. Dopo poco, sull’utenza cellulare della vittima, sono cominciati ad arrivare una serie di messaggi vocali “Whatsapp” che gli intimavano una serie di pagamenti da eseguire con le stesse modalità, queste volte, però, da un numero sconosciuto e da una voce maschile che gli prospettava del male fisico qualora non avesse soddisfatto le richieste.  

Uno, due, tre, quattro, cinque pagamenti, fino alla somma totale di 1.050 euro. Il pomeriggio del giorno successivo, l’uomo, esausto e spaventato, ha deciso di raccontare tutto ai carabinieri di Budrio che hanno cominciato le indagini. Dall’analisi dei numeri di telefono è stato potuto ricostruire il modus operandi dei 3 criminali e svelarne le identità, nonché di scoprire che gli stessi si erano già resi autori di un altro crimine analogo, a danno di un disabile. 

Il “capo” dell’attività di estorsione e minacce era la donna, 30enne pregiudicata e detenuta nel carcere di Bollate, nel Milanese. Era lei che adescava le vittime. Dal ricatto con minaccia di divulgazione si passava poi alle maniere forti, con la minaccia di male fisico. Di questo se ne occupava un uomo, 29enne pluripregiudicato e attualmente detenuto nel carcere di Busto Arsizio (VA) per reati estorsivi. Di incassare il denaro, invece, si preoccupava un 23enne con precedenti di polizia. Tutti italiani.  

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