Volevano comprare telefoni cellulari a rate con documenti falsi per poi rivenderli a Napoli. Due giovani napoletani di 29 e 21 anni sono stati denunciati venerdì scorso dalla polizia di Bologna con l’accusa di reato di truffa in concorso, tentata truffa in concorso continuata e possesso di documenti falsi mentre cercavano di pagare un telefono cellulare nei negozi Tim di via Zanardi e del centro Lame con dei documenti intestati a diverse persone, ma sempre con le fotografie di uno o dell’altro. Inoltre, i due sono stati trovati in possesso di 2mila e 800 euro in contanti, e nella loro auto, presa a noleggio per raggiungere Bologna, sono stati trovati anche altri due Iphone con i relativi contratti di acquisto a rate effettuati nello stesso negozio Tim nella stessa mattina, con un altro dipendente del negozio. I due truffatori hanno dichiarato di aver raggiunto Bologna per effettuare acquisti con documenti falsi, per poi rivendere a Napoli i telefoni acquistati.
Com’è andata
Nel ppomeriggio di venerdì 19 luglio scorso, gli agenti in servizio di autopattuglia hanno notato uno dei truffatori mentre si aggiravano davanti ad un negozio Tim di Via Zanardi. Hanno deciso di scendere dall’auto per controllare l’individuo, ma nel frattempo questo si è allontanato.
Nel dubbio sui sospetti movimenti dell’individuo, gli agenti hanno chiesto al negoziante del punto Tim se ci fossero state operazioni di telefonia sospette, e hanno appreso che poco prima un altro giovane aveva tentato di pagare un telefono cellulare con dei documenti che all’esercente sembravano strani, al punto da negare l’acquisto del telefono. I poliziotti hanno intuito che i due fossero insieme e hanno deciso quindi di andare in altro negozio Tim più vicino, ipotizzando l’intenzione dei due di portare a termine la loro operazione. Ed infatti nel negozio Tim del vicino Centro Commerciale “Lame”, hanno ritrovato il giovane notato poco prima, in compagnia del complice del quale il negoziante di via Zanardi ha fornito la descrizione, proprio mentre tentavano di portare a termine la loro truffa per l’acquisto di un Iphone XS. Uno dei due infatti aveva appena presentato al commesso una carta di identità con la sua fotografia, ed anche la tessera sanitaria, ma il tutto era intestato ad altra persona.