Bologna, “seconda vita” per i banchi scolastici non più usati per la pandemia

Approvato oggi dal Comune di Bologna il progetto “Buone pratiche di gestione degli arredi scolastici dismessi” con cui affida al centro riuso “Second Life” i mobili scolastici che non servono più.

I banchi troppo grandi per gli standard imposti dalla pandemia, gli armadietti, i tavoli mensa, mobiletti e sedie, che non servono più alle scuole andranno al centro del riuso “Second Life” di Open Group che gestirà le attività per il riuso di quegli arredi scolastici che potrebbero avere una nuova destinazione perché ancora in buono stato di conservazione e quindi in grado di essere utili e avere una seconda vita. La decisione di affidare a Second Life il materiale scolastico non più usato a causa della pandemia è di questa mattina da parte della Giunta comunale di Bologna che ha approvato il progetto “Buone pratiche di gestione degli arredi scolastici dismessi” articolato in 4 fasi. 

Nella prima vengono raccolte le richieste da parte delle scuole sugli arredi non più utilizzabili, oltre a quelle già gestite nei mesi scorsi compreso lo stoccaggio degli arredi ritirati. Saranno poi identificati i potenziali portatori di interesse per le azioni di riuso, sia interni che esterni all’Amministrazione comunale: oltre al centro del riuso comunale “Second Life”, l’area Nuove cittadinanze, i Quartieri, l’Istituzione Bologna Musei, le biblioteche comunali, Hera, Asp Città di Bologna, le Libere Forme Associative.  

In un’altra fase si procederà a prelievo, organizzazione e stoccaggio dei beni dismessi. Infine, l’ultima fase riguarda il monitoraggio dei beni ricevuti e conferiti. Il progetto ha una durata di quattro mesi nella fase di implementazione. Una volta a regime, è prevista una ricognizione periodica dei beni stoccati. 

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