«Se ci fermiamo noi si ferma il mondo», Non Una Di Meno a Bologna contro la violenza di genere

Lo scorso 25 novembre, Giornata contro la violenza sulle donne, c’era anche il collettivo femminista Non Una di Meno che in piazza non ha mancato di farsi sentire.

«Se ci fermiamo noi, si ferma il mondo». Il grido della manifestazione transfemminista di Bologna si è levato da Piazza dell’Unità e ha risuonato il 25 novembre in tutto il quartiere nella Giornata contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere, che il movimento Non Una Di Meno ha voluto celebrare organizzando diverse iniziative in varie regioni d’Italia, tra cui l’Emilia-Romagna. Decine di persone si sono riunite nel quartiere della Bolognina, con le dovute precauzioni anti-Covid, per dire basta ad uno Stato patriarcale che non solo non combatte la violenza di genere, ma anzi la incoraggia e la giustifica in modo costante e diversificato. A partire dalle narrazioni tossiche dei giornali sugli stupri, passando per i toni vergognosi di certi esponenti della politica, fino ad arrivare alla mancata ideazione di un’alternativa per tutte quelle donne che sono state costrette, e lo sono tuttora, a vivere il lockdown in casa, cioè nel luogo in cui si verificano la maggior parte delle violenze e delle uccisioni. 

Tra gli interventi in programma per la manifestazione del 25 novembre, la testimonianza di un’operaia della catena di moda Yoox che ha denunciato lo sfruttamento dell’azienda, quella di una componente della consultoria autogestita “Mala Consilia”, che università minaccia di chiudere, e ancora le parole di diverse attiviste e volontarie dei centri anti-violenza con le loro esperienze. Dati sempre più sconcertanti riguardo alla condizione della donna in Italia sono confermati anche da istituzioni e centri di ricerca, tanto da spingere il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a parlare di una vera e propria “emergenza pubblica”. I recentissimi episodi di cronaca sono un’ulteriore dimostrazione di questa inaccettabile realtà: ai due femminicidi avvenuti nella giornata di ieri, in io hanno perso la vita Loredana Scalone e Abiou Aycha Nata, si aggiunge infatti quello della giovane Aurelia Laurenti, uccisa proprio la scorsa notte dal compagno, analogamente alle altre. 

Nel corso dell’evento, è stato fatto un minuto di silenzio per ricordare le vittime di femminicidio esploso, successivamente, in un coro collettivo che ha espresso rabbia ma, soprattutto, voglia di continuare a lottare: «Siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle donne che più non hanno voce». 

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