Crescono le donne sul trattore, record in Emilia-Romagna

Crescono le imprese femminili under 35 in agricoltura in Emilia Romagna. Più 8 per cento in un anno e più 22 per cento in cinque anni passando da 418 nel 2013 a 511 nel 2018. Una crescita superiore alla media italiana del 7 per cento. Per provincia, prima è Ferrara con 132 imprese femminili di giovani che danno lavoro a 135 dipendenti, poi Bologna con 64 imprese e 130 addetti, Modena con 68 imprese e 62 dipendenti. Principali settori per le donne under 35 sono i cereali poi l’acquacoltura marina e a seguire ortaggi, l’uva, tabacco, la frutta a nocciolo e l’apicoltura. È quanto emerge da un’elaborazione di Coldiretti Emilia Romagna in occasione della Giornata Mondiale della Donna (8 marzo) su dati della Camera di Commercio di Milano rispetto alla rappresentanza femminile under 35 nei campi, nelle stalle e negli agriturismi. 

«In agricoltura un’impresa giovanile su cinque viene gestita da ragazze.Nella loro attività imprenditoriale  le agricoltrici emiliano romagnole hanno dimostrato capacità di coniugare la sfida con il mercato e il rispetto dell’ambiente, la tutela della qualità della vita, l’attenzione al sociale, il contatto con la natura insieme alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e della biodiversità diventando protagoniste in diversi campi. Una capacità imprenditoriale che ha creato dato direttamente lavoro a oltre 500 persone, senza contare l’occupazione generata dall’indotto», ha detto Coldiretti Emilia-Romagna. 

Fiore all’occhiello per le ragazze nelle campagne è l’uso quotidiano della tecnologia per gestire sia il lavoro che lo studio, magari usando lo smartphone per controllare gli animali in stalla nelle pause di studio all’università oppure per portare le eccellenze della “food valley” italiana in tutto il mondo. 

«Le quasi 12.400 aziende agricole guidate da donne in Emilia Romagna sono un patrimonio inestimabile con un peso all’interno del mondo produttivo che non è dato solo dal numero delle titolari, ma anche da una capacità di innovazione che è stata in grado di sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla multifunzionalità per le imprese agricole in ambito economico, ambientale e sociale», ha dichiarato Luciana Pedroni, responsabile regionale delle donne imprenditrici di Coldiretti.

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