“Biciliberatutte”, una raccolta fondi per una pedalata in favore dell’integrazione di donne migranti

«Con i soldi raccolti riusciremo a comprare pezzi di ricambio che serviranno a rimettere in sesto le bici» che verranno utilizzate e regalate a donne migranti e vulnerabili alla ricerca di autonomia di spostamento.

Favorire l’emancipazione e l’integrazione di donne provenienti da diversi Paesi: è l’idea alla base del progetto “Bicilineratutte”, un’iniziativa, promossa dall’associazione Salvaiciclisti di Bologna, in cui donne migranti e vulnerabili alla ricerca di autonomia di spostamento, imparano a pedalare con l’aiuto di bike-tutor volontari. L’idea è venuta alle 37enne Sabrina Negro, piemontese, originaria di un paesino dell’astigiano, ha intrapreso un viaggio all’insegna dell’avventura. Partita da Torino con la sua bicicletta con l’obiettivo di arrivare a Tirana, in Albania, ha voluto lanciare una raccolta fondi su GoFundMe. 

«Con i soldi raccolti riusciremo a comprare pezzi di ricambio (freni, camere d’aria, lucchetti, ecc.) che serviranno a rimettere in sesto le bici che le beneficiarie utilizzeranno e riceveranno in regalo al termine del progetto» scrive Sabrina. «Per molte donne in difficoltà la bicicletta può diventare non solo uno strumento di integrazione, ma anche un mezzo utile per muoversi, per andare al lavoro, per essere autonome o semplicemente per essere visibili nello spazio pubblico», spiega la promotrice della campagna. 

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