Pregiudizi sui lupi sfatati ieri a Sasso Marconi

Sensibilizzare l’opinione pubblica sulla figura del lupo: è stato il tema della conferenza intitolata “Sulle frequenze del lupo” tenutasi ieri a Sasso Marconi, nel Bolognese, nell’ambito della rassegna dedicata a linguaggi e tecnologie della comunicazione “Marconi Radio Days”. Un incontro avvenuto proprio il giorno dopo del «Sì all’abbattimento dei lupi» del ministero dell’Interno che, per voce del capo Gabinetto del ministro Matteo Salvini, ha dato l’ok a uccidere gli animali ai commissari di governo delle Province di Trento e Bolzano e al presidente della Regione Valle d’Aosta. 

Circa 2 settimane fa il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, aveva presentato il nuovo “Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia”, razza tutelata dalla legge 357 del 1997, in cui si escludeva il ricorso agli abbattimenti perché «non servono» in quanto i lupi «non rappresentano emergenza di ordine pubblico».

Nonostante il fatto che il governo giallo-verde non si sappia mettere d’accordo nemmeno su che fine faranno i lupi presenti sul territorio italiano, ieri, durante la conferenza a Sasso Marconi Elisa Berti del Centro Tutela e Ricerca Fauna Esotica e Selvatica Monte Adone ha spiegato: «I lupi hanno gradualmente rioccupato i territori delle nostre colline e il progetto Lupo Monte Adone è nato anche per aiutare questa specie e farla conoscere».

Il Centro Tutela di Monte Adone è nato proprio come centro di recupero e soccorso di fauna selvatica ed esotica e che opera già da più di 30 anni sulle colline di Sasso Marconi.

Durante la parte centrale della conferenza  Luigi Molinari del Wolf Apennine Center (Wac) ha spiegato l’utilizzo e le particolarità del radiocollare che viene applicato ai lupi per scopi scientifici, giudicato il metodo più idoneo per lo studio di questi animali: «Si tratta di un strumento di ricerca essenziale, ed è in grado di rispondere a tante nostre domande: l’età media di un lupo, il numero di piccoli in una cucciolata, la relazione con gli altri grandi carnivori. Ma soprattutto ci permette di capire come questo animale si muove negli ambienti antropizzati. Il lupo non è un animale confidente  e se non ci fosse nessun vantaggio non si avvicinerebbe mai all’essere umano. Lo fa perché quasi sempre trova un vantaggio: una discarica, una ciotola di crocchette lasciata fuori. È un animale altamente adattabile a qualsiasi territorio e fonte di cibo».

 

 

 

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