Negozi di abbigliamento i più colpiti per le restrizioni, protesta a Bologna

Oltre alle chiusure per le restrizioni della zona rossa, i ristori arrivati dal governo sono risultati esigui rispetto alle perdite registrate da tutto il settore.

Ristori adeguati e riapertura immediata di tutte le attività di abbigliamento attualmente chiuse a causa della pandemia da Coronavirus. Sono le istanze avanzate dagli imprenditori associati Federmoda e dalle imprenditrici del gruppo Terziario donna di Confcommercio Ascom, che questa mattina hanno protestato con un sit-in sotto la sede della Regione Emilia-Romagna. Il settore dell’abbigliamento è uno dei più colpiti dalle chiusure imposte per arginare i contagi da Covid-19, con numerose attività portate alla soglia del fallimento e altre che rischiano di scomparire per il protrarsi della pandemia.

Come se non bastasse i ristori arrivati dal governo sono risultati esigui, rispetto alle perdite registrate da tutto il settore. Al fianco di Federmoda, sotto la Regione è sceso anche il gruppo delle imprenditrici di Terziario donna, per sottolineare come la crisi economica attuale stia allargando il divario socioeconomico e lavorativo tra uomini e donne, gravando sulle spalle delle imprenditrici. 

Per questo Federmoda e Terziario donna hanno chiesto e ottenuto di incontrare il presidente della Regione Stefano Bonaccini, l’assessore al Commercio Andrea Corsini e l’assessore al Lavoro Vincenzo Colla, a cui hanno chiesto di farsi portavoce con il governo per ottenere ristori adeguati agli imprenditori e alle imprenditrici colpite dalla crisi e permettere la riapertura in sicurezza il prima possibile per tutte le attività attualmente chiuse. 

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