Bologna viene indicata come la città italiana dove si vive e si lavora meglio. A dirlo è una ricerca condotta dall’associazione italiadecide in collaborazione con Intesa Sanpaolo, secondo cui il capoluogo emiliano rappresenta «l’equilibrio ideale tra qualità della vita e reputazione produttiva», precedendo Verona e Bergamo.
Ma quale qualità della vita…
Tuttavia, la fotografia, pubblicata dallo studio di italiadecide, appare in contrasto con la percezione di molti cittadini bolognesi. Negli ultimi anni, infatti, Bologna è stata al centro di forti critiche legate alla gestione amministrativa. I cantieri per la costruzione del tram stanno paralizzando interi quartieri, il limite dei 30 km/h imposto su gran parte del territorio urbano ha diviso l’opinione pubblica, e l’aumento del biglietto dell’autobus a 2,50 euro – il più alto in Italia – ha generato malumori diffusi. A questo si aggiunge un crescente senso di insicurezza dovuto all’aumento dei casi di microcriminalità, mentre ciclisti che sfrecciano contromano, sotto i portici o sui marciapiedi sono diventati un tema quotidiano di protesta da parte dei residenti.
Chi presiede l’associazione che ha pubblicato la ricerca
Alla guida della città c’è il sindaco Matteo Lepore, espressione del Partito Democratico, in una realtà storicamente governata dal centrosinistra. E proprio questo elemento politico rende interessante approfondire chi abbia pubblicato la ricerca che esalta Bologna. L’associazione italiadecide è infatti presieduta da Anna Finocchiaro, ex ministra nei governi Prodi e Gentiloni, già capogruppo Pd al Senato. Presidente onorario è Luciano Violante, figura storica della sinistra parlamentare e presidente della Camera dopo la vittoria dell’Ulivo alle elezioni del 1996, con Romano Prodi presidente del Consiglio. Mente il direttore esecutivo di italiadecide è Oriano Giovanelli, deputato eletto tra le file del Pd dal 2006 al 2013 (da Wikipedia).
Lo studio
Lo studio, redatto con il contributo della società Makno e ripreso anche dal Corriere della sera e dal Resto del Carlino, si basa su un’indagine condotta su un campione di 1.200 cittadini in dieci città italiane, ed è diviso in due sezioni: una comparativa basata su classifiche internazionali e una parte di survey nazionale. I parametri considerati spaziano da sicurezza a servizi, da ambiente a infrastrutture, fino a valori economici e sociali.
Milano eccelle per lavoro, cultura e sanità, ma viene percepita come costosa e poco vivibile. Napoli, Palermo e Roma sono penalizzate da carenze nei servizi pubblici e nei trasporti, pur ottenendo buoni risultati su cultura e accoglienza. Bologna, invece, trionfa per trasporti e sostenibilità, secondo la ricerca. Proprio i trasporti, il settore che negli ultimi mesi è al centro delle polemiche bolognesi.
Alla luce del contesto e delle difficoltà vissute quotidianamente da chi ci abita, il dubbio sorge spontaneo: si tratta di un riconoscimento obiettivo o di un tentativo, anche mediatico, di riabilitare l’immagine di una città oggi in affanno?
Ai lettori l’ardua sentenza.