A due anni dall’approvazione dei protocolli d’intesa per la valorizzazione dell’ex Stamoto, nulla è cambiato. L’area, situata a Bologna, versa ancora in uno stato di incuria e abbandono, mentre le promesse di riqualificazione fatte dal Comune e dall’Agenzia del Demanio nel maggio 2023 restano disattese.
La denuncia arriva dalla presidente del Gruppo consiliare Bologna Ci Piace, Samuela Quercioli, che ha presentato due interpellanze per chiedere conto dell’operato dell’amministrazione guidata dal sindaco di Bologna Matteo Lepore. «Ho presentato così due interpellanze in merito a quali soluzioni intenda adottare Lepore per sistemare l’ex Stamoto. Perché fino a questo momento, la strategia messa in campo dalla sua giunta si è mostrata infattibile, fallimentare e irrealizzabile. La situazione richiede responsabilità importanti, cosa che l’amministrazione non ha mai concretizzato in due anni».
«Un immobilismo agghiacciante a fronte di un forte disagio recato soprattutto ai cittadini», ha aggiunto Quercioli. «Per questo nella mia mozione pongo una serie di domande al Comune di Bologna: il protocollo è prossimo alla scadenza? L’amministrazione intende domandare al Demanio una proroga? Quali sono le motivazioni per cui non si sono attivati gli usi temporanei più volte annunciati? Quali attività sono state effettuate in questi due anni?».
Altro nodo critico è la sicurezza dell’area. «Nonostante gli impegni assunti, insicurezza e degrado persistono nell’area: il Comune deve occuparsi della tutela del bene e del contrasto all’incuria? L’amministrazione ha individuato un soggetto gestore, delegando la vigilanza sull’area? Chi è il soggetto incaricato alla vigilanza e le modalità di svolgimento del servizio?».
Tutti interrogativi ai quali, secondo Quercioli, è necessario dare una risposta concreta. «Lo devono soprattutto a tutti i residenti che quotidianamente segnalano il problema».