Il partito progressista e paneuropeo Volt di Bologna lancia una campagna per estendere il diritto di voto anche a chi non ha la nazionalità italiana ma che risieda a Bologna da almeno 3 anni.
I cittadini non europei residenti da almeno 3 anni a Bologna devono poter votare. È la proposta del partito progressista ed europeista Volt di Bologna che lancia una raccolta firme chiamata “Vivo, lavoro, voto” per estendere, attraverso una delibera del Consiglio Comunale, il diritto di voto nelle elezioni comunali ai cittadini non europei con una semplice regola: che siano regolarmente residenti a Bologna da almeno 3 anni. A causa di un’interpretazione restrittiva della nostra Costituzione che lega i diritti politici al possesso della cittadinanza italiana, quasi 50mila persone che lavorano, vivono e pagano le tasse a Bologna alle prossime elezioni comunali del capoluogo emiliano – previste per il prossimo autunno – non potranno votare. Si tratta di cittadini extra UE, regolarmente residenti, che non hanno nessuna voce in capitolo sulle decisioni politico-amministrative che condizionano la loro vita e la loro attività. Tra di loro ci sono le cosiddette “seconde generazioni”, ossia i figli degli stranieri nati in Italia, che hanno frequentato scuole italiane, parlano l’italiano come madrelingua e si sentono e sono italiani a tutti gli effetti.
«Noi di Volt riteniamo che sia arrivato il momento di riconoscere il diritto di voto alle elezioni comunali anche a questi nostri concittadini, come già richiesto dalla Convenzione di Strasburgo del 1992, dalla Risoluzione del Parlamento Europeo del 2003 e come già avviene in moltissimi stati dell’Unione Europea», scrive in una nota Volt Bologna. La proposta di estendere il diritto di voto verrà presentata online sulla pagina Facebook di Volt Bologna lunedì 17 maggio alle 19,30 insieme a Irene Madore (Volt), Insaf Dimassi (attivista di Italiani Senza Cittadinanza) e Marco Lombardo (assessore del Comune di Bologna con deleghe alle Relazioni europee ed internazionali, alla Cooperazione internazionale e alle Politiche per l’immigrazione).