30 associazioni chiedono la deospedalizzazione dell’aborto farmacologico in Emilia-Romagna

In occasione dell’anniversario dell’approvazione della legge 194/1978, trenta associazioni di tutta l’Emilia-Romagna hanno scritto all’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini, sollecitando un’azione immediata per la deospedalizzazione dell’aborto farmacologico nella regione. La richiesta è che entro metà giugno vengano presi provvedimenti per:

  1. Estendere l’IVG farmacologica ai consultori familiari: Garantire che tutti i consultori familiari possano offrire l’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) farmacologica in sicurezza e nel rispetto della privacy. Nel breve termine, assicurare che almeno un consultorio in ogni capoluogo di provincia della regione offra questo servizio entro il 2024.
  2. Ambulatorizzazione dell’IVG farmacologica: Promuovere l’IVG farmacologica come prassi ambulatoriale standard, permettendo alle donne di assumere il misoprostolo a casa seguendo le indicazioni mediche.

Riferimenti Normativi aborto farmacologico

Le richieste delle associazioni si basano sulle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) del 2022 e sul documento “Indicazioni operative per l’offerta della IVG farmacologica in Italia” dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) pubblicato nell’ottobre 2023. Questi documenti raccomandano l’uso dell’aborto farmacologico per garantire la salute delle donne e prevenire gli aborti non sicuri e clandestini, che rappresentano una significativa preoccupazione sanitaria a livello globale.

Aborto Farmacologico

Secondo l’OMS, l’aborto farmacologico è una delle tecniche più sicure per interrompere una gravidanza nelle prime 12 settimane, permettendo spesso un’autogestione sicura da parte delle gestanti con il supporto necessario di personale sanitario qualificato. In paesi come Francia e Inghilterra, oltre il 70% delle IVG sono effettuate con metodo farmacologico, percentuale che supera il 90% nei paesi del Nord Europa. In Italia, tuttavia, solo il 35,1% delle IVG utilizza questo metodo, nonostante le evidenze scientifiche ne dimostrino l’efficacia e la sicurezza.

Situazione in Emilia-Romagna

Nel 2022, il 65,6% delle IVG in Emilia-Romagna è stato effettuato con il metodo farmacologico, ma la maggior parte (98,2%) di questi interventi avviene ancora in regime di day-hospital, con solo l’1,1% eseguito in servizio ambulatoriale. Un protocollo sperimentale del 2021 ha introdotto la possibilità di effettuare IVG farmacologiche nei consultori familiari per gravidanze entro 49 giorni, ma nel 2022 solo pochi consultori hanno offerto questo servizio, con un totale di 28 IVG farmacologiche eseguite.

Richieste delle Associazioni

Le associazioni chiedono alla Regione di allinearsi ai migliori standard internazionali e di promuovere l’uso dell’IVG farmacologica nei consultori familiari. Questo, secondo le associazioni, garantirebbe una maggiore libertà di scelta e protezione della salute delle donne, riducendo i tempi di attesa e i costi sanitari. Le associazioni propongono di inserire questo obiettivo tra quelli annualmente assegnati ai direttori generali delle strutture sanitarie regionali.

Firmatari della Lettera

Tra le associazioni firmatarie della lettera ci sono Period Think Tank Aps, Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia-Romagna ETS, Demetra Donne in Aiuto, e molte altre organizzazioni e collettivi impegnati nella difesa dei diritti delle donne.

Evento Informativo

Per discutere le implicazioni della nuova norma approvata nel decreto Pnrr e condividere informazioni sull’accesso alla legge 194, è stata organizzata una serata informativa domani 22 maggio alle 20.30 nel Centro delle Donne di Bologna. L’iniziativa è promossa da associazioni, collettivi, professioniste sanitarie e singole donne di Bologna.

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